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Friday, October 13, 2006

"Gli incidenti capitano solo agli altri. Non si vedrà mai una sedia a rotelle in casa mia"
Amici leggendo la storia di joni mi sono ritrovato in molte situazioni ed ho riscontrato molte similitudini anche io la pensavo proprio cosi' e invece............. ma chi e' joni?
1967: Joni Earekson Tada rimane paralizzata all'età di 17 anni a causa di un tuffo. Trova la forza ed il coraggio di vivere come tetraplegica grazie ad una vera e significativa fede Cristiana.
1979: Fonda Joni and Friends ministries www.joniandfriends.org per offrire speranza alle persone sofferenti. Attraverso i suoi dipinti, i suoi libri ed i suoi discorsi pubblici diventa una fonte di ispirazione per molte persone in tutto il mondo. E nel 1979, World Wide Pictures produce il film della sua storia.

"Per anni ho pensato: "Gli incidenti capitano solo agli altri. Non si vedrà
mai una sedia a rotelle in casa mia". Non che volessi essere "snob", stavo
semplicemente vivendo quella realtà. La mia, era quel genere di famiglia sempre
pronta a fare una partita a tennis o a prepararsi per una gita in campagna. In
effetti, io e le mie tre sorelle più grandi, non ci eravamo mai slogate nemmeno
una caviglia. Tutto ciò cambio in un caldo pomeriggio di luglio del 1967, quando
mia sorella Kathy ed io andammo alla spiaggia di Chesapeake Bay a fare una
nuotata. L’acqua era scura e densa e non mi curai di controllarne la profondità
prima di salire su una zattera ancorata al largo. Appoggiai i piedi sul bordo,
respirai profondamente e mi tuffai. La mia testa urtò contro qualcosa di duro ed
indietreggio con uno strattone. Provai una strana scossa alla nuca. Sott’acqua,
intontita, mi sentii galleggiare trascinata dalla corrente, incapace di risalire
in superficie. I miei polmoni sembravano scoppiare, ma quando fui sul punto di
aprire istintivamente la bocca per respirare, sentii le braccia di mia sorella
attorno a me, che mi sollevarono verso l’alto. "Kathy – farfugliai vedendo il
mio braccio senza vita sulle spalle – ho perduto la sensibilità". Un bagnante si
precipitò in acqua per portarci la sua zattera. Qualcun altro chiamo
un’ambulanza. Un’ora dopo, nella sala del Pronto Soccorso dell’ospedale, le
infermiere tagliarono il mio costume da bagno e mi tolsero anche la collana e
gli anelli. Mi girava la testa e cominciai a perdere coscienza, quando sentii il
ronzio di un trapano vicino al mio capo. L’incidente causato dal tuffo mi fece
precipitare in un mondo strano e spaventoso di odori, antisettici, tubi e
macchine. Per mesi stetti sdraiata su una struttura chiamata "Stryker’, fatta
come un lungo sandwich di tela, sulla quale rimanevo a faccia in su per alcune
ore e, poi venivo rigirata per evitare che si formassero delle piaghe, che
vennero comunque. Persi cosi tanto peso, durante quei primi mesi, che le ossa
cominciarono a spuntare fuori dalla pelle. Di conseguenza fui operata di nuovo e
passai altri mesi sullo "Stryker". Sprofondai in una profonda depressione. "Come hai potuto lasciare che tutto questo succedesse a me, Dio’? –
chiesi – Ero già cristiana prima dell’incidente e se questa è la risposta alla
mia richiesta di camminare più vicino a te, non mi fiderò più di
pregare!"
Ero ignara del fatto che i miei amici pregavano per me 24 ore
su 24. Lentamente, mentre passavano le settimane, cominciai a sentire un
cambiamento. Poco alla volta la mia rabbia diminuì. La depressione cominciava a
svanire. Senza che me ne rendessi conto, Dio stava abbattendo ogni mia
resistenza attraverso la potenza e l’insistenza della preghiera. Notai il
cambiamento durante la terapia di rieducazione. Alcune settimane prima avevo
rifiutato ostinatamente di imparare a scrivere tenendo una matita fra i denti.
Ma quello avvenne prima che incontrassi Tom, un giovane tetraplegico dipendente
da un ventilatore d’ossigeno, il quale era molto più paralizzato di me. Egli
aveva un atteggiamento allegro ed ottimista mentre, con buona volontà,
permetteva alla terapista di inserire la penna nella sua bocca. Mi vergognai
delle mie lamentele. Tramite le preghiere dei miei amici e l’esempio di Tom, Dio
mi stava mostrando una verità: "Or sappiamo che tutte le cose cooperano
al bene di quelli che amano Dio " (Romani 8:28)
Forse, nel bene che Dio
intendeva per me, non era compresa la guarigione fisica ma il Suo bene mi
avrebbe insegnato ad avere un atteggiamento più flessibile, apprezzamento per le
piccole cose, una più profonda gratitudine per le amicizie ed un carattere che
avrebbe dimostrato pazienza, tolleranza e gioia che non dipendono dalle
circostanze. Oggi, nonostante i molti anni trascorsi da quel lontano 1967,
ripeterei le stesse parole. Non è stato facile, ma la potenza e la forza di Dio
continuano a risplendere. D'altronde, Egli sa perfettamente come mi sento. Anche
Lui ha sofferto. Siccome Gesù poté trasformare la Sua croce in un simbolo di
speranza e libertà, posso io fare di meno? La mia sedia a rotelle è la prigione
che Dio ha adoperato per liberare il mio spirito. "

Dio puo' trasformare e guarire la tua disabilita' fisica o spirituale, da una condizione di sofferenza ad una sorgente di vita nuova, perche' ti ama. se desideri iniziare una pagina nuova della tua vita, siamo a tua disposizione per aiutarti.

Davide cell.3396505694

Una vita di dolore


"Chiesi a Dio di esser forte per eseguire progetti grandiosi; ed egli mi rese debole per conservarmi nell’umilta’

domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese; ed egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.

Gli domandai ricchezza per possedere tutto;
mi ha lasciato povero per non essere egoista.

Gli domandai il potere perche’ gli uomini Avessero bisogno di me; ed egli mi ha dato l’umiliazione perche’ io avessi bisogno di loro.

Domandai a Dio tutto per godere della vita; e mi ha lasciato la vita perche’ io potessi essere contento di tutto.

Signore, non ho ricevuto nulla di quello che chiedevo ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volonta’ le preghiere che non feci furono esaudite.

Gloria a te o mio Signore Gesu’, fra tutti gli uomini nessuno possiede piu’ di quello che ho io! Voglia di vivere e fede in Dio.

(2CORINZI6:10) “come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa!"
(ROMANI8:28) “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno.”
(GEREMIA31:13) “Allora la vergine si rallegrerà nella danza, i giovani gioiranno insieme ai vecchi; io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli del loro dolore.”
testimonianza di Rino Montanaro di Pescara.
grazie dio ti benedica Rino!


da portatore di handicap a portatore di Luce!

Mi chiamo Rino Montanaro, sono nato nel 1966 come nel 1995 ho conosciuto il mio Signore e Salvatore Gesù Cristo. Sono nato con una malattia che, fin dai primi giorni di vita, mi costringe su una sedia a rotelle in quanto incapace di muovere correttamente sia gli arti inferiori che anteriori. Quando venni al mondo, i medici pensarono che fossi morto a causa della mia malattia, ma fu mia madre ad accorgersi che ero vivo e, così, mi furono prestati i primi soccorsi. All’età di sei anni andai in un collegio per bambini portatori di handicap e lì, nel vedere che alcune persone erano state fin dalla nascita più sfortunate di altre , realizzai quanto crudele fosse la vita e cominciai a pormi le prime domande alle quali non ricevevo nessuna risposta. Rimasi li alcuni anni perché, essendo il sesto di undici figli, mia madre non ce la faceva a starmi dietro. Quando i miei fratellini divennero più grandi, tornai a casa. Non ero un ragazzo felice: perché non potevo correre con i miei fratelli? Perché non potevo parlare come gli altri per tirare fuori tutto ciò che maturava dentro di me? Perché dovevo sempre dipendere dagli altri e non essere libero di decidere di alzarmi, lavarmi e mangiare quando volevo io? Perché? Perché? Perché?…Uno dei miei fratelli maggiori morì durante il servizio militare: omicidio o suicidio? E’ questa una delle terribili domande che mi ha perseguitato (e ha perseguitato anche il resto della famiglia) tormentandomi notte e giorno. E anche qui, nessuna risposta. <> cominciai a gridare. <>. La rabbia era così forte in me che sentivo il bisogno di sfogarmi con quel Dio di cui mi avevano parlato, ma nel quale non credevo o comunque consideravo ingiusto e lontano da me. Quante volte ho rinnegato il giorno della mia nascita e ho desiderato la morte! Ma il Signore, nella Sua misericordia, ha raccolto ogni mia lacrima e ha ascoltato il grido del mio cuore. Mio fratello Claudio sperimentò la potenza liberatrice di Dio e si convertì. Cominciò a parlarmi di Gesù, uomo di dolore che aveva sofferto sulla croce a causa dei miei peccati e che su quella croce si era caricato dei miei dolori, delle mie sofferenze, delle mie malattie. In un primo momento, non diedi importanza a ciò che mi diceva: come poteva questo Dio d’amore permettere che ci fosse tanto male nel mondo? Ma l’insistenza di mio fratello e il suo evidente cambiamento, mi convinsero ad andare in chiesa con lui. Le persone che vi incontrai erano diverse da quelle che avevo fino ad allora conosciute. Per la prima volta mi sentivo amato e non compatito. Si, l’amore di Dio cominciò a fare breccia nel mio cuore ed uscii da quel luogo con una gioia che non avevo mai provato prima. La rabbia che per tanto tempo mi aveva logorato era svanita e piano piano cominciai a realizzare quanto ingiusto ero stato io nei confronti di Dio accusandolo del mio male. Lo Spirito Santo iniziò da quel giorno un opera di guarigione in me che mi ha portato a considerare le cose con gli occhi di Dio. Ho compreso che il Signore opera nella vita degli uomini solo quando gli sono totalmente sottomessi e dona loro grandi tesori di pace, gioia e amore: quando tutta l’umanità sarà sottomessa a Dio, allora non vedremo più il male intorno a noi. Il 25 agosto 1995 mi sono battezzato impegnandomi davanti alla comunità di seguire il mio Signore tutti i giorni della mia vita. Ho ricevuto tante promesse da Dio alle quali mi aggrappo con la fiducia che Egli le porterà a compimento. Voglio essere uno strumento nelle Sue mani ogni giorno di più per portare la Sua Luce a quanti sono nelle tenebre della sofferenza, quella Luce che non ha bisogno di tante parole, ma solo di essere lasciata brillare attraverso la nostra vita.
Copyright 2004 - Centro Cristiano Il Buon Samaritano - ONLUS http://www.ilbuonsamaritano.org/

CRISTO HA BISOGNO DI VOI :

"CRISTO NON HA MANI; HA SOLTANTO LE NOSTRE MANI PER FARE IL SUO LAVORO OGGI.

CRISTO NON HA PIEDI; HA SOLTANTO I NOSTRI PIEDI PER GUIDARE GLI UOMINI SUI SUOI SENTIERI.

CRISTO NON HA LABBRA; HA SOLTANTO LE NOSTRE LABBRA PER RACCONTARE DI SE’ AGLI UOMINI DI OGGI.

CRISTO NON HA MEZZI; HA SOLTANTO IL NOSTRO PER CONDURRE
GLI UOMINI A SE’.

NOI SIAMO L’UNICA BIBBIA CHE I POPOLI LEGGONO ANCORA! SIAMO
L’UNICO MESSAGGIO DI DIO SCRITTO IN OPERE E PAROLE.

AMEN. "



CREDO AMICI CHE QUESTA PREGHIERA SIA MOLTO BELLA E VERITIERA, MA MEDITANDOLA MI PONGO QUESTO QUESITO: E CHI, COME ME, NON HA O NON PUO' AVERE MANI,PIEDI,LABBRA,MEZZI COME PUO’ SERVIRE IL SIGNORE? E QUI SI VEDE LA GRANDEZZA DI GESU’ IN MISERICORDIA! MORENDO DI CROCE AL POSTO NOSTRO RESUSCITANDO DOPO 3 GIORNI SALENDO ALLA DESTRA DEL PADRE MA RIMANENDO VICINO A NOI IN SOTTOFORMA DI SPIRITO CONSOLATORE. (GIOVANNI14:6) “ ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.”
ACCETTANDO GESU’ NEL NOSTRO CUORE E DANDO SPAZIO A L SUO AMORE EGLI CI DA LA GRAZIA VENENDO IN NOSTRO SOCCORSO SOPPERENDO A OGNI NOSTRA MANCANZA ED ESALTANDO LE NOSTRE DEBOLEZZE (2CORINZI12:9) “ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.” ALLA LUCE DI QUESTO VORREI CONDIVIDERE CON VOI QUESTA PREGHIERA.

CRISTO ABBIAMO BISOGNO DI TE:

CRISTO SEI LE MIE MANI; GRAZIE GESU’ CHE POSSIAMO FARE IL TUO LAVORO OGGI.

CRISTO SEI I MIEI PIEDI ; GRAZIE GESU’ CHE POSSIAMO GUIDARE GLI UOMINI SUI I TUOI SENTIERI.

CRISTO SEI LE MIE LABBRA; GRAZIE GESU’ CHE POSSIAMO RACCONTARE DI TE AGLI UOMINI DI OGGI.

CRISTO SEI L’UNICO NOSTRO MEZZO; GRAZIE GESU’ PERCHE’
SEI L’UNICO MEZZO PER ARRIVARE E CONDURRE GLI UOMINI A TE.

INSIEME E ATTRAVERSO TE GESU’ NOI SIAMO L’UNICA BIBBIA CHE I POPOLI LEGGONO ANCORA!

SIAMO L’UNICO MESSAGGIO DI DIO SCRITTO IN OPERE E PAROLE."

AMEN!

(2Corinzi 1:4) “il quale ci consola in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione;”
testimonianza di Martina Gianneramo da www.ceiam.net
Politicamente Corretto
Sono ormai quasi 15 anni che vivo e mi muovo sulla sedia a rotelle e negli anni che sono trascorsi si sono avvicendati vari vocaboli per distinguere le persone che hanno difficolta' fisica e mentale dalle persone che non hanno problemi di questo genere. Ricordo, per esempio, non aver mai sopportato la parola handicappato, infatti questo termine per me e' sempre stato un dispregiativo (sicuramente per il fatto che tutte le volte che qualcuno lo usava era per offendere qualcun altro). Handicappato era usato, dai miei coetanei adolescenti di qualche annetto fa, come il sinonimo di persona poco intelligente, poco furba e come il sinonimo di persona a cui mancava una rotella ...uno poco sveglio insomma! Certamente nel momento in cui una persona sanissima, come ero io, diviene parte di una minoranza di persone handicappate, ha qualche difficolta' ad accettare di essere paragonata a qualcuno poco intelligente. Questo pero' creava in me un conflitto di coscienza: dal punto di vista cristiano infatti, noi non dovremmo mai avere riguardo alla qualit� delle persone...!?! Avevo quindi scoperto di essere un po' razzista. Non potevo crederci... Un po' inconsciamente, una delle prime cose che ho fatto, e' stata quella di classificarmi nella categoria di handicap che mi apparteneva: "Io non sono una handicappata generica ma una paraplegica, cioe' una persona che ha perso l'uso delle gambe." Questo mi sollevava un pochino lo stato d'animo, ma la coscienza, no! Effettivamente nei primi anni '90 era politicamente corretto dire: portatore di handicap, disabile o diversamente abile; ma la categoria sempre quella era... Qualche anno dopo cominciai ad occuparmi della disabilita' infantile per cui, per forza di cose, mi ritrovai a dovermi informare della giusta interpretazione dei termini che usavo ed ho scoperto una cosa strabiliante. Forse per qualcuno non dira' niente di nuovo e sicuramente qualcun altro potra' rimproverarmi e dire che il vocabolario esisteva anche prima di allora, ma cio' che ho scoperto mi ha fatto meditare anche su altre sfaccettature della disabilita' che non avevo mai considerato. Il termine handicap, e quindi tutte le sue derivazioni riferite alla disabilita', un termine preso in prestito da un gioco a scommesse, principalmente applicato negli ippodromi per le corse dei cavalli. Questo gioco ha una particolarita': si facilitano i cavalli piu' "brocchi", gli svantaggiati insomma, dando loro dei metri o del tempo di distacco nei confronti dei piu' forti. Questo per dare a tutti la stessa opportunita'di vincere e quindi, di far vincere gli scommettitori... Ma questo e' Cristianesimo puro! Non ha forse fatto cosi' per noi il nostro amato Signore donandoci la Grazia??? E non abbiamo anche noi un gran "numero di testimoni" che fanno il tifo per noi, perche' vinciamo, anche se siamo dei "brocchi"? (Ebrei 12:1) Ma allora siamo tutti handicappati e tutti possiamo essere facilitati a vincere. E ancora: che differenza c'e' tra me prima dell'handicap e me dopo? Io e te avremo sempre bisogno di essere avvantaggiati dalla Grazia di Dio, sulle nostre gambe o sulle nostre "ruote". In piu', una persona handicappata da' modo agli altri di dimostrare amore fraterno, chi sta nel disagio diventa un monito per chi invece si lamenta inutilmente di cose futili... Questo nuovo punto di vista ha cambiato il mio modo di vivere la disabilita', io ho il vantaggio di capire cosa significa avere una capacita' fisica e perderla. Voglio lasciarvi con uno slogan che mi piace molto: L'Handicap non e' una condizione fisica, psichica o sensoriale ma un modo di pensare. Tutti possono esserne prigionieri, tutti possono esserne liberati - e io aggiungo - liberati pienamente per la Grazia in Cristo Gesu'. Questo e': politicamente corretto.
Martina Gianneramo 28-04-2005

Come installare il software Amore per rendere poi operativi anche tutti gli altri programmi:

Assistenza tecnica: Si'... come posso aiutarti?

Cliente: Ho deciso di installare Amore. Potete guidarmi nella procedura di caricamento?

Assistenza tecnica: Si', posso aiutarti. Sei pronto a procedere?

Cliente: Beh, non sono molto esperto, ma credo di essere pronto. Qual'e' la prima cosa da fare?

Assistenza tecnica: Il primo passo e' aprire il Cuore. Hai localizzato
dove si trova Cuore?

Cliente: Si', ma ci sono diversi altri programmi attualmente operativi. Va bene installare Amore con altri programmi aperti?

Assistenza tecnica: Quali sono i programmi aperti?

Cliente: Vediamo. Attualmente sono attivi Sofferenze Passate, Scarsa Autostima, Risentimenti e Rancori.

Assistenza tecnica: Non c'e' problema. Amore cancellera' gradualmente Sofferenze Passate dal tuo sistema operativo attuale. Potrebbe rimanere nella memoria permanente ma non disturbera' piu' gli altri programmi. Alla fine Amore rendera' obsoleto Scarsa Autostima. Pero' devi chiudere completamente Risentimenti e Rancori: questi programmi impediscono la corretta installazione di Amore. Puoi chiuderli?

Cliente: Non so come fare a chiuderli. Puo' spiegarmi come si fa?

Assistenza tecnica: Con piacere. Vai al menu di partenza e clicca su Perdono.
Ripeti l'operazione finche' Risentimenti e Rancori sono stati completamente
cancellati.

Cliente: Bene, ho fatto! Amore ha cominciato a installarsi da solo.
E' normale?

Assistenza tecnica: Si', ma ricorda che attualmente ha solo il
programma di base. Devi cominciare a collegarti con altri Cuori per scaricare le
estensioni.

Cliente: Oh oh. Vedo gia' un messaggio di errore. Dice, "Errore: il
programma non e' operativo su supporti esterni." Cosa devo fare?

Assistenza tecnica: Non ti preoccupare. Significa che il software Amore e' programmato per operare su Cuori Interiori, ma non e' ancora stato inizializzato sul tuo Cuore. In termini non tecnici, vuol dire semplicemente che tu devi Amare te stesso prima di poter Amare altri.

Cliente: Che cosa devo fare adesso?

Assistenza tecnica: Vai al menu Accettazione, poi apri i seguenti file: Perdonarsi,
Rendersi conto del proprio valore, Riconoscere i propri limiti.

Cliente: Bene, fatto.

Assistenza tecnica: Ok. Ora copia questi file nella cartella "Mio Cuore".
Il sistema eliminera' automaticamente i file contrari e comincera' a riparare la
programmazione difettosa. Devi anche cancellare Autocritica soffocante da tutte
le cartelle e svuotare il Cestino per assicurarti che il file sia eliminato
completamente e non torni mai piu'.

Cliente: Bene. Ehi! Il mio Cuore si sta riempiendo di file nuovi. E' comparso Sorriso sul mio monitor, e Pace e Soddisfazione si stanno copiando in tutto il mio Cuore. E' normale?

Assistenza tecnica: Succede. Qualche volta ci vuole del tempo, ma alla fine tutto arriva al momento giusto. Bene, Amore e' installato ed e' operativo. Ancora una cosa prima di interrompere la comunicazione: Amore e' un software gratuito. Se fai
circolare Amore e le sue estensioni a tutti quelli che incontri, verra'
condiviso con molti altri e riceverai in cambio dei sottoprogrammi utili.

Cliente: Grazie, Dio.

PROVARE PER CREDERE!!. DEDICATO A TUTTI GLI AFFLITTI,
DISABILI O CHI STA' CERCANDO GESU' PER RIEMPIRE QUEGLI SPAZI VUOTI FORMATOSI NEL CORSO DEGLI ANNI .

(Geremia 31:13) "Allora si allietera' la vergine della
danza;i giovani e i vecchi gioiranno.Io cambiero' il loro lutto in gioia,li consolero' e li rendero' felici, senza afflizioni."

Ringrazio per la gentile concessione il blog http://mikidmm1975.blogspot.com

Dio vi benedica

la testimonianza di: Michele Della moretta
Ringrazio miki per avermi concesso la sua testimonianza dal
Ed ecco a voi la mia testimonianza ....... IO VOLO
Mi chiamo Michele e vorrei provare a parlare di me, della mia esperienza con Dio. All'inizio, il mio rapporto con Dio era molto complicato perche' Gli attribuivo la colpa di tutti i miei problemi, soprattutto il fatto di essere su di una carrozzina. I miei genitori mi avevano fatto capire che non dovevo prendermela con Colui che mi aveva dato la vita e allora, con l'aiuto della nonna, ho iniziato a cercare Dio e a capire un poco di piu'. Ho scoperto come Dio sia molto pi vicino all'uomo di quanto noi pensiamo. Durante il periodo della scuola elementare, come tutti gli altri bambini, ho iniziato a frequentare le lezioni di catechismo e li' ho cominciato a notare la differenza tra quello che pensano gli uomini e cio' che Dio dice. Essi pensano di poter testimoniare su di Lui, sanno come sia venuto sulla terra a morire per la loro salvezza, ne parlano, insegnano pero' non Lo conoscono. Io, quando li ascoltavo, ridevo dentro di me, perche' vedevo che mentre loro parlavano di Gesu' Lui era li' ad aspettare che si accorgessero della Sua presenza e del Suo amore. Ovviamente, non lo dicevo a nessuno perche' mi avrebbero preso per pazzo a causa della loro mentalita' religiosa. Cominciai a leggere la Bibbia, ma la mia sete non riusciva ad essere soddisfatta perche' avevo tante domande da fare a Dio. Prima di tutto volevo sapere perche' mi trovavo su di una sedia a rotelle. Cerche Dio mi aveva fatto cosi? Cerche mi avevano messo in una situazione osi' difficile? Perche' mi trovavo in una condizione che non desideravo? Ero molto turbato. Mi turbava anche il fatto di vedere delle persone che si definivano cristiane ma che non agivano secondo la Parola di Dio e questo mi dispiaceva. Il mio rapporto con Dio intanto cresceva nella misura in cui aumentava il mio desiderio di conoscerlo, ma le mie domande rimanevano ancora senza risposte. Io continuavo a chiedere il perche' agli altri ma essi divagavano dicendomi: "perche' vedrai, lo capirai, imparerai" e quello e quel'altro. Il punto era che avrei dovuto accettare la mia condizione e basta, ma io non capivo, non capivo perche' un Dio cosi' buono e misericordioso, come loro stessi dicevano, non mi veniva incontro? Continuavo a cercare Dio, ero interessato a conoscerlo ma le persone al mio fianco non riuscivano a darmi delle risposte. Con il trasferimento a Milano, presso un istituto per disabili, ho cominciato a praticare il cattolicesimo e ad andare in chiesa, e li', bene o male ho iniziato a leggere di piu' la Bibbia, almeno i pezzettini microscopici che ci facevano leggere, ma io non mi accontentavo e volevo conoscere la misericordia di Dio. La questione era che io cercavo la misericordia di Dio dagli altri e quello che osservavo in loro non mi piaceva per niente. Mi dicevano "fai questo, fai quello e vedrai che Dio e' contento" ma io vedevo che quelle stesse persone, che erano abituate ad andare in chiesa e pregare molto ma poi, fuori si comportavano in modo contrario alla parola di Dio. Le mie domande aumentavano e mi chiedevo: "perche' dicono una cosa e poi ne fanno un’altra?" e ancora "cosi' e' questo voler bene a Dio e' questo pregare Dio?" Il fatto di vedere queste contraddizioni mi porto' a chiudermi in me stesso. Ero amareggiato. Alcuni fingevano di voler bene a Dio ma in realta' non lo amavano, facevano le cose per abitudine e questo mi rattristava il cuore perche' a me l'abitudine non piace. Vedevo che le loro azioni erano mosse soltanto da "spirito religioso". Si sentivano a posto con una bella celebrazione ma poi, fuori dalla chiesa, si comportavano in modo non conforme alla Parola di Dio. Sapevo che in qualche modo Dio mi dava ragione, anche se non lo avevo ancora incontrato personalmente e non avevo idea di come fosse. Quante discussioni, quanti dibattiti! Io spiegavo le mie ragioni ma mi veniva risposto: "ma tu non capisci, ci sono cose che non conosci" Mi consideravano stupido o ignorante, ritenevano che io non potessi capire, in quanto disabile, ed anche per questo non mi davano gli strumenti per conoscere Dio. Si, mi dicevano di pregare ma quando lo facevamo insieme, sentivo, dal suono delle parole, che ci credevo piu' io di loro. Poi la svolta! Il culmine di ogni cosa! Dio si rivelo' nella mia vita, mi mando' una persona che sapeva molto di piu' su Dio, che lo conosceva veramente e che mi porto' in una chiesa dove tutti quanti lo conoscevano! Non sapevo da che parte iniziare a fare domande, volevo risposte, risposte, solo risposte e nient'altro. Non mi sentivo piu' come un disabile, ma come una persona, non mi sentivo piu' come un malato, un bisognoso, ma come una persona normale, mi sentivo nel posto giusto! Avevo finalmente trovato persone che mi insegnavano a pregare e a leggere la Bibbia ed ero contento di poter conoscere Dio e di capire che avevo solo bisogno di Lui. Ora le risposte me le da Dio e io mi sento bene. Mi ha tolto dalla routine e dall'abitudine di fare le cose tanto per farle e adesso so che ogni cosa ha una risposta e una motivazione. La mia motivazione e' Gesu' e' di vitale importanza ora, c'e' Gesu' che vale nella mia vita. Dio mi ha tolto dalla solitudine e dallo sconforto. Mi ha trovato degli amici che mi capiscono, mi aiuta, mi sostiene, mi da' forza, perche' Lui c'e', io so che c'e', e mi da' la forza per andare avanti, per dimostrare al mondo che nonostante tutto stare in carrozzina non e' poi cosi' male. Prima, quando gli altri mi guardavano, mostrando sentimenti di pieta' e commiserazione, ero sempre triste, ora, quando mi guardano per strada ad essere tristi sono soltanto loro perche' io adesso sono felice. Io sono la prova vivente che Dio non e' convenzionale, che non segue degli schemi. Lui e' come un artista, che progetta il suo disegno giorno per giorno, e a me piace essere un collaboratore di Dio, anche se per cosi' poco!! Queste poche parole non rendono l'idea delle cose grandi che Dio ha fatto per me. ho dovuto riassumerle un po'. La cosa piu' importante che ho da dire e' che io ho cercato Dio e alla fine l'ho trovato. Ho trovato che Lui e' vivo, e' vero, e' reale e anche se tu non lo vedi, Lui c'e'. Trovalo anche tu nella vita di tutti i giorni, quando vai a lavorare, trovalo dovunque tu vada. Lui vuole essere partecipe della tua vita non metterlo in un angolo come facevamo noi tutti .. prima non sapevamo .... ma ora sappiamo! Vivendo con Lui tutti i giorni ti stupirai nel vedere le cose grandi che ha fatto nel passato e che continua a fare nel presente per noi e per tutta l'umanita'! In qualunque condizione si trovi la tua vita, devi sapere che la cosa di vitale importanza per te e' il tuo intimo rapporto con Dio. Come ti senti dentro con Dio? Adesso immagino che tu mi dica: "ma come faccio a trovare Dio?" Io ci ho messo 25 anni a trovarlo. Ma penso che non sia mai troppo tardi per cercarlo perche' lui e' sempre vicino a te. Certo, a volte si fanno delle cose sbagliate, perche' non si riflette, ma se mi succede, io chiedo scusa a Dio e poi riparto!! Non so perche' lui mi abbia chiamato e mi abbia scelto, me lo chiedo ogni mattina quando mi alzo, me lo sto chiedendo proprio adesso, mentre stai leggendo la mia esperienza, ma una cosa so di certo: che le domande che mi pongo ora sono diverse da quelle che mi facevo prima. Prima erano interrogativi pieni di angoscia perche' non sapevo da che parte andare, adesso sono domande piene di speranza perche', nonostante tutto, so che Lui e' sempre con me!! Questa e' una testimonianza diversa dal solito, spero di essere stato chiaro, scusami, ma per me non e' cosï' facile parlare, e non sempre tutti mi ascoltano e' ho fatto fatica ma l'ho fatto per Dio!