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Friday, July 27, 2007

JAFITALIAonlus SU WWW.EVANGELICI.NET

Shalom carissimi,
Ringraziamo Dio e l'amica Sandra Renna (autore del pezzo) per l'interessamento del portale evangelico Italiano pubblicando di recente un molto chiaro, preciso e veritiero articolo su
Joni And Friends Italiaonlus (che vi riporto qui sotto).
E' molto importante e strategico per noi avere la possibilita' di comunicare e far conoscere a livello nazionale Joni Earekson Tada e le attivita' della nostra associazione.
Pertanto, Se Dio vuole, spero che ci siano in futuro ulteriori collaborazioni.
buona lettura Dio vi benedica,

Jaf Italia, "Jesus loves Albania"
Inserita il 26/7/2007 alle 18:45 nella categoria: Dall'Italia
TORINO - In attesa di un nuovo viaggio in Albania, che dovrebbe tenersi ad agosto, la missione evangelica Joni and friends (Jaf) Italia, che si occupa di diversamente abili, presenta il video dell'ultimo incontro a Marikaj (Albania).Il titolo del video "Jesus loves Albania" esprime bene il motivo per cui gli operatori di Jaf si recano in Albania, infatti insieme a sedie a rotelle e altri ausili, portano ai disabili e alle loro famiglie (in prevalenza musulmani) il messaggio del Vangelo. Le immagini, girate da Bernardo di Milano, sono toccanti e non possono lasciare indifferenti: bambini, giovani e adulti, riuniti insieme per ritrovare la gioia di muoversi, pur su di un mezzo meccanico, per condividere momenti di evangelizzazione e di amicizia. La disabilità è uno stato limitante, ma non abbastanza da impedire a due giovanissimi ballerini (di cui uno diversamente abile) di presentare la loro dance-ability."Jesus loves Albania" è anche il nome del centro albanese sito a Marikaj, vicino Tirana, gestito e fondato da Gesina circa dieci anni fa. Da qui vengono distribuite ogni anno decine di carrozzine, ausili per disabili, aiuti di vario genere e l'immancabile copia del Vangelo.Jaf Italia nasce a Torino nel 1999 e dal 2000 viene riconosciuta dalla Regione Piemonte come organizzazione di volontariato. Fa parte dell'associazione fondata da Joni Eareckson Tada nel 1979, in seguito ad un incidente che la rese tetraplegica all'età di soli diciassette anni.La Joni and friends in Italia, svolge le sue attività su più fronti, tra cui il lavoro di raccolta di carrozzine, stampelle, deambulatori, etc, e quindi la riparazione e distribuzione del materiale raccolto all'interno del programma "Wheels for the World", oltre che in Italia e Albania anche in Bulgaria, Bosnia e Romania.Si occupa anche di formazione, proponendo i corsi "Cuori in azione", «che - come si legge sul sito web - insegnano a mettersi dalla parte del disabile, capire i loro problemi e come aiutarli a risolverli, aumentando la coscienza verso la disabilità ed insegnare a volontari come valorizzare ed inserire in modo attive le persone disabili nella propria realtà sociale». Inoltre, attraverso l'impegno di "Regalo speciale" si occupa di portare alle persone ricoverate in clinica e case di riposo piccoli doni (Bibbie, libri e dolcetti).
[sr]
Per informazioni:
http://www.jafitalia.org/
Il video:
http://it.youtube.com/watch?v=PTiiwpZj_0o

Wednesday, July 25, 2007

video jaf Italia "jesus loves Albania"

Shalom carissimi..
finalmente! piu' di un anno dopo e a un mese dal nostro secondo viaggio a Marikaj in Albania, e' ora disponibile on-line il video jaf italia "jesus loves Albania" su you tube www.youtube.com cliccando nel link "video Albania"
Interamente girato e montato dal nostro socio Bernardo. Ritrae la dura vita dei disabili in Albania, la giornata e le attivita' dei ragazzi della fondazione "Gesu' ama l'Albania" ognuno con mille storie piu' o meno terribili da raccontare....(vedi post."occhi per vedere" del.7/11/06 ), la distribuzione delle carrozzine ma sopratutto riprende la loro gioia e stupore nel ricevere un dono cosi' grande (espressa in un concerto in piazza per noi), il loro coraggio,la loro speranza in un Dio buono, la loro forza, la sempplicita' e non per ultimo le grandi doti di abilita' nella dance-ability. In attesa di riandarli a trovare a fine agosto preghiamo che i leaders della fondazione abbiano saggezza e discernimento nel gestire il centro e che possa ingrandirsi e ospitare molti piu' disabili della zona di Tirana
Dio vi benedica
(Lettera ai romani8:31-35 ) "31 Che diremo dunque riguardo a queste cose? Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? 32 Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi. 35 Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada?" (Lettera ai romani8:37-39) "37 Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati. 38 Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, 39 né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore."






from Milan for Marikaj (Albania)





Carissimi,
Grazie a Dio stamattina e' partito (con precisione ore10:00 del 24/07/07) il camion (guidato dal sig.Massimo Guidi,grazie) con un carico di carrozzine sportive e non e altro materiale (frutto di un anno di lavoro) dal centro di raccolta/riparazione di Monza (MI) verso il magazzino centrale jafitalia di Rivalta Bormida (AL) dove fine agosto partira' un'altro camion con destinazione "fondazione Gesu' ama l'Albania" di Marikaj (vedi post."occhi per vedere" del.7/11/06 ).
Con questo post. desidero pubblicare alcune foto che testimoniano il cuore di Milano e ringraziare Dio per la sua "mano" indispensabile e tutti coloro che hanno contribuito al successo dell'operazione come Ambrogio di Monza (socio jaf e riparatore), haki albanese di Milano che ci ha donato 2 carrrozzine sportive e tramite un suo amico ( il signor Carlo Chelini) uno standing, Fabrizio della chiesa "quadrangolare" di viale Padova, Milano che ha messo a disposizione la sua macchina per trasportarle a Monza, Cristiano Lancetti della chiesa bethel di Milano che con il suo camion (vedi post.del 27/01/07 ) abbiamo potuto portare via un sacco di materiale donatoci dalla fondazione castellini di Melegnano, il pastore Fortunato della chiesa Gesu' e' vivente di Sondrio e poi le sorelle e i fratelli Silvana,Manuela,Dario della mia chiesa, spero proprio di non aver dimenticato nessuno! Dio li benedica.
A questo punto non ci resta che pregare che vada in porto anche la spedizione finale con un buon camion da Torino a Maikaj e aspettare fino agosto quando sia io e gli altri missionari dello staff di jafitalia distribuiremo il materiale e visiteremo i ragazzi del centro disabili.


(in ordine da sinistra: Fabrizio,haki,io)

(una delle carrozzine sportive)

(Ambrogio di Monza il riparatore)

Tuesday, July 24, 2007

testimonianza di Maria Pia Pavani
Carissimi fratelli e amici,
come potrete capire da questa lettera di Maria, grazie a Dio, non tutti i malati di sla (sclerosi laterale amiotrofica) hanno perso il coraggio e la voglia di vivere, la ringrazio con tutto il cuore per come lei e' un esempio per me e per questo mondo cosi' afflitto.
buona lettura Dio ci benedica
Ringrazio Dio per il dono della vita.
Ma gli altri?
CONVEGNO NAZIONALE “ETICA DI FINE VITA. PERCORSI PER
SCELTE RESPONSABILI”.
Ed eccomi qua, sono Maria Pia, colpita dalla Sla nel 1991, incurabile, ridotta all’immobilità prima, al mutismo poi, infine alla paralisi respiratoria: a tutti gli effetti una terminale…non ancora terminata!
Acconsentendo di essere intubata, ho fatto la scelta più istintiva ed
egoistica della mia esistenza.
Non ho tenuto conto che avrei privato i miei figli e mio marito della loro libertà.
Ringrazio Dio per il rinnovato dono della vita, una vita puramente intellettiva in un corpo totalmente paralizzato e supportato dalle macchine.
Molti non capiscono e non condividono la mia scelta: vita problematica, sofferta, inutile, sostengono.
Stupenda nel suo rinnovarsi e maturare, che mi permette attraverso moderne e sofisticate tecnologie di donarmi e lottare ancora per gli altri.
Sono i disabili, gli anziani, i bimbi e gli ammalati le persone maggiormente esposte, dimenticate ed emarginate da una società che si isola dietro barriere non solo architettoniche e che fa di bellezza, produttività e denaro esigenze essenziali.
Il problema di fondo è come sensibilizzare gli uomini del nostro tempo a prendere atto della disumanità di certi aspetti della cultura dominante e a riscoprire i valori più preziosi da essa offuscati.
Il problema dell’emarginazione, della sofferenza, dell’eutanasia deve essere colto come un drammatico appello a tutti gli uomini a promuovere con ogni mezzo una vera scelta culturale nella nostra società, ovvero la cultura dei valori della vita.
In questo senso, la morale non è soltanto la valutazione del
bene e del male, implicati nei comportamenti, ma è la promozione di una mentalità.
Difficile frustrazione la perdita della propria salute, l’accettare di esporsi, indifesi nel corpo e nello spirito, induce allo svilimento e allo stato depressivo, lo scoprire in chi ti è accanto quel minimo di partecipazione che non nasconde pietà, ma esprime sensibilità e amore per il prossimo, rasserena il tuo cielo.
Sì, sono l’amore, la disponibilità a donarsi, l’innata umanità a compier miracoli e il dare e ricevere si fa tutt’uno.
Io, povera cosa, non posso che offrire la mia sofferta disponibilità, ascoltare richieste dei tanti malati con cui corrispondo, ringraziando per lo scampolo di tempo concessomi, vissuto con pienezza, dignità, laboriosità, spesso con mozione. La deospedalizzazione permette, da un lato, ai malati di riacquistare il proprio benessere tra le mura domestiche, tra le proprie cose e i propri affetti e ai terminali, con il supporto del servizio sanitario domiciliare integrato, di attendere con dignità la fine; dall’altro lato, i famigliari si trovano soli ad affrontare
l’assistenza al congiunto,con mille problemi di competenza, denaro, frequenza alavoro ecc.
Io, con una malattia che, distrutto ormai il corpo lasciando integra
la mente, procede lentamente, mi batto nella ricerca di persone qualificate che mi assistano 24 ore su 24, come prevede la legge 21 maggio 1998, n. 162, e soprattutto per ottenere adeguati finanziamenti.
D’altra parte sono fortunata per l’amore con cui sono assistita dai famigliari, per la disponibilità dei medici che mi seguono, per quel pizzico di intelligenza e cultura che mi sostiene, per i molteplici interessi mai abbandonati, per la fede che si è maturata in me e che mi dà la forza di affrontare serenamente la situazione, ma gli altri?
Udine, 6 luglio 2006
Maria Pia Pavani
EUTANASIA: MEDICO LEGALE CONFERMA MORTE NATURALE PER GIOVANNI NUVOLI
EUTANASIA: MEDICO LEGALE CONFERMA MORTE NATURALE PER GIOVANNI NUVOLI SILENZIO FAMIGLIA, DOMANI I FUNERALI Sassari, 24 lug. (Adnkronos) - Giovanni Nuvoli e' morto per cause naturali. Lo ha accertato il medico legale su richiesta del procuratore del tribunale di Sassari, Paolo Piras. Il magistrato ha richiesto l'intervento degli specialisti dopo il decesso improvviso, avvenuto la scorsa ...24/07/2007 - http://www.adnkronos.com/

Carissimi amici e fratelli ,
con queste 2 righe non ci rimane di prendere atto della morte, cosi' dicono, naturale di Giovanni .... speriamo che sia veramente una morte "naturale" cioe' decisa da una sua scelta senza troppe spinte da "agenti" esterni che invece di portare coraggio e conforto pensano di strumentalizzare le sofferenze degli ammalati.
Di Nuvoli ne avevamo gia' parlato (vedi post. del 5/03/07) come nuovo caso Welby (vedi post.22/12/06) e a mio modesto parere credo che il suo desiderio di morire sia una ennesima sconfitta per l'uomo e la vittoria del pensiero Imperante del mordi e fuggi, usa e getta e del trionfo del falso modello di vita della bellezza val la pena vivere solo se si e' belli, pronti, agili e scattanti! anche io come il dottor Mario Melazzini (vedi post. 31/01/07) penso che "vivere non sia una vergogna" nel mondo ci saranno sempre sofferenze e afflizioni ma con l'aiuto di Dio possiamo superarle e sconfiggerle Giovanni ha perso l'occasione per dimostrarlo.
per concludere vi pubblico queste lettere aperte e riflessioni del dottor Melazzini fonte http://www.aisla.it/
buona lettura
Dio ci fortifichi sempre piu'


L’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica
ONLUS) considera decisamente grave, inadeguata e fuori luogo l’affermazione proferita nel corso della conferenza stampa dello scorso 13 luglio alla Camera dei Deputati dal titolo La tortura di Stato per Giovanni Nuvoli?, da Marco Pannella, eurodeputato radicale, il quale ha definito «vergogna… violenza… tortura… ignobile cretineria» il comportamento di coloro che «ostentano», a dire di Pannella, la propria situazione, dichiarando di essere «come Nuvoli», ma di «voler vivere, di amare la speranza, perché assistiti bene».Secondo AISLA Onlus, l’onorevole Pannella dovrebbe chiedere pubblicamente scusa a tutte quelle persone ammalate che scelgono in maniera consapevole e volontaria di affrontare quotidianamente la fatica e il dolore della malattia perché comunque trovano ancora un senso nella propria vita, nei propri affetti, nella propria famiglia, nei propri amici.AISLA Onlus ritiene doveroso e imprescindibile rispettare le volontà - di qualunque tipo esse siano - di tutte le persone ammalate, in maniera particolare quando dette volontà siano frutto di decisioni scaturite da un’adeguata, puntuale e tempestiva informazione e presa in carico che abbiano favorito il cosiddetto decision making anche nelle fasi più avanzate della malattia.
Definire «vergogna», «tortura», «violenza» e soprattutto «ignobile cretineria» l’apprezzamento della vita umana anche in condizioni fisiche obiettivamente difficili è, secondo AISLA Onlus, una presa di posizione sgradevole che denota una grave mancanza di rispetto nei confronti delle persone cui l’onorevole Pannella si è riferito.Da parte nostra, crediamo che proprio il rispetto della vita e un’assistenza completa, concreta ed efficace per gli ammalati e le loro famiglie rappresentino il primo passo per accompagnare dignitosamente nel fine vita le persone che soffrono di SclerosiLateraleAmiostrofica. Il presidente Aisla OnlusMario Melazzini

"Avevo pensato all’incontro con Giovanni Nuvoli come ad un
incontro da ”malato a malato”, ad un'occasione intima e personale per stare vicino a un uomo, che al di là dei riflettori mediatici accesi attorno a lui da chi vuole farne un nuovo caso Welby e vuole portare avanti la politica dei casi umani per precisi scopi che personalmente mi preoccupano, è una persona che sta soffrendo.
Uno degli interrogativi che mi hanno spinto a recarmi nell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari è stato: perché da un anno Nuvoli vive in terapia intensiva? È stata una sua scelta o è stato portato lì perché non supportato dal punto di vista assistenziale in maniera adeguata? Dal momento che non si tratta di una decisione forzata dal punto di vista personale, ma dettata da una problematica clinica, mi sento di escludere anche la motivazione della non adeguata assistenza. Questo perché, attraverso l'osservazione diretta che ho esercitato durante la mia visita nel Reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Sassari, ho potuto costatare quanto Nuvoli sia assistito in modo encomiabile sia dal punto di vista professionale che da quello umano. La medesima reale umanizzazione delle cure l’ho potuta constatare anche nei confronti di un’altra ammalata di Sla ricoverata nello stesso reparto. Ciò è bellissimo, perché tra poco verrà dimessa ed inserita in un programma di ospedalizzazione domiciliare.
La mia sensazione è che Giovanni Nuvoli viva in rianimazione in uno stato di abbandono, non di tipo assistenziale o affettivo ma di tipo interiore, denotando
un profondissimo disagio esistenziale.
Ho avuto la fortuna di stare con lui per più di un’ora, la maggior parte del tempo trascorsa in compagnia di sua moglie e degli operatori sanitari (medici e non). Ma la fortuna più grande è stata quella di poter trascorrere un quarto d’ora da solo con lui dopo che Giovanni ha risposto affermativamente alla mia richiesta in tal senso. Era un uomo diverso rispetto a quello che avevo potuto conoscere nell’ora precedente: più rilassato, disteso, ma con una grande angoscia e una grande paura. Abbiamo affrontato tanti argomenti, io parlando a fatica e lui con i suoi occhi. Gli ho anche chiesto: “Vuoi morire?” e lui ha annuito con gli occhi. Gli ho anche chiesto se volesse morire secondo un decorso naturale o in un altro modo: e questa volta non mi ha risposto. Ciò mi ha fatto pensare molto: vuole vivere ancora?. Da quando Nuvoli ha deciso davanti al procuratore di non prendere più farmaci è andato contro la sua volontà ufficialmente espressa in due episodi. Il primo quando, in seguito ad un’ischemia ad un arto inferiore, correttamente informato ha accettato di farsi somministrare dell'eparina, farmaco anticoagulante non sintomatico, bensì terapeutico. Il secondo episodio è invece avvenuto venerdì scorso, quando, a seguito ad un problema emorragico, ha accettato di sottoporsi due trasfusioni di sangue, sempre dopo aver ricevuto tutte le adeguate informazioni. Anche questa è un salvavita. Conoscendo e percependo personalmente la sofferenza legata alla Sla, non è mia intenzione fare di Nuvoli una bandiera ideologica contrapponendomi a qualcun altro, a cui lascio volentieri queste strumentalizzazioni: Giovanni è un malato, una persona fragile, un essere umano caratterizzato da una sofferenza interiore molto forte. Io vorrei solo che lui tornasse a casa, non per andare a morire, ma per vivere, venendo curato e assistito come si eve. E se ciò non fosse possibile, che venga trasferito in un reparto o in una struttura in cui poter vedere e ricevere, come e quando vuole, le persone che desidera e comunicare con loro anche tramite il nuovo comunicatore a controllo oculare che nei prossimi giorni gli verrà definitivamente assegnato. Il mio ruolo istituzionale di presidente nazionale dell’Aisla mi impone di attivarmi affinché gli venga garantito tutto ciò: per tale motivo sono in contatto con le istituzioni competenti dal punto di vista sanitario (le Direzioni aziendali Ospedaliere) e sociale: sono in attesa di un incontro con il sindaco di Alghero. E’ tuttavia fondamentale che, in questo periodo, sia Giovanni Nuvoli che sua moglie Maddalena possano avere a disposizione un supporto psicologico adeguato per fronteggiare la situazione. Nuvoli ha forse perso la sua dignità, non ha più desiderio di vivere, ha smarrito il senso. Io mi sono permesso di dirgli che incontrarlo mi ha aiutato e mi aiuterà moltissimo nel mio percorso di malato e di uomo. Lui deve sentirsi ancora utile fondamentalmente per se stesso e d’aiuto anche per gli altri, pur prigioniero di un corpo che non sente più suo." Mario Melazzini




Friday, July 20, 2007


JONI AND FRIENDS ITALIA NOTIZIE Luglio,agosto,settembre/2007
scarica la versione in pdf http://www.jafitalia.org/news.pdf


Assemblea dei Soci 2007
Le nostre afflizioni, i nostri peccati, le nostre disabilità fisiche e spirituali trovano consolazione in Cristo che ci perdona e ci risana come fece con il paralitico in - Marco 2 - che attraverso la sua fede e quella dei suoi amici fu risanato e perdonato.
Salmo 46 “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà”
Matteo 11:28-29 . ”Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” .
2 Corinzi “Benedetto sia Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso di ogni consolazione, il quale ci consola di in ogni nostra afflizione, affinché, mediante la consolazione con la quale siamo noi stessi da Dio consolati, possiamo consolare quelli che si trovano in qualunque afflizione; perché come abbondano in noi le sofferenze di Cristo così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.”Di seguito alcune testimonianze reali di cosa significa aiutare gli altri.
Con il fratello Bruno Paschetta abbiamo meditato questi versetti e abbiamo pregato secondo il nostro cuore ed in fraterna comunione.
L'Assemblea 2007 si è poi svolta sulla consueta traccia che illustra le finalità della nostra Associazione, le attività dell'anno trascorso, i progetti in essere e gli obiettivi per il futuro.
La nostra Presidente Caterina Olivero ha dato, soprattutto per chi era lì per la prima volta, una rapida, ma completa carrellata dalla nascita sino ad oggi di ciò che è stata ed è Joni and Friends nel mondo ed il Italia.
Le immagini hanno supportato visivamente il racconto, con le foto di Joni molto giovane, già in carrozzina, alcune istantanee del Centro ove opera con i suoi volontari, le date più importanti con i vari traguardi, i successi e la nostra storia italiana dal 1999 a oggi. I moltissimi libri scritti da Joni (più di 30) ci lasciano felicemente meravigliati. Ci rendiamo conto che questa missione si è veramente realizzata per mezzo di Joni e Dio l'ha usata per diffondere speranza a tanti disabili in tutto il mondo e tanto ancora si realizzerà. a Dio piacendo.

L'assemblea si è svolta a Torino, nella chiesa di Via Sansovino, ringraziamo di cuore la Comunità per averci ospitato e anche il pastore, che era presente all'incontro.
Siamo grati a Dio, che ha accolto le nostre preghiere e ringraziamo tutti i presenti, che ci hanno raggiunti anche da lontano e le persone che non sono state fisicamente con noi, ma che ci hanno sostenuto durante gli anni a cui va tutta la nostra riconoscenza.
Durante l'assemblea abbiamo assistito ad un film girato a Marikaj, durante la visita effettuata dai nostri volontari in Albania, in occasione del viaggio realizzato nel giugno 2006 per la consegna delle sedie a rotelle e degli ausili ortopedici agli assistiti residenti nel Centro e presso alcune abitazioni.
Ci siamo commossi vedendo tanti bambini, giovani, adulti stra felici per la ritrovata mobilità che restituiva loro tutta la vitalità e allegria da troppo tempo repressa. Li abbiamo visti giocare, ballare, cantare, fare festa, abbiamo compreso che la vera gioia proviene da Dio e dall' amore che ci rende suoi figli.
Insieme a tutto ciò la testimonianza di Alessandro il giovane nuovo acquisto, palermitano di nascita che è in missione con “Cristo è la Risposta” ci ha ancor più proiettato in alto: ci siamo trovati ad ascoltare un racconto di una vita che non ha avuto i presupposti di una passeggiata tranquilla in un vialetto di campagna. Sofferenza, abbandono, malattia, umiliazioni e tante difficoltà.
Il Signore, però, sappiamo, è generoso e lo ha ricompensato con doni spirituali e di grande umanità e gli permettono di compiere un'opera di misericordia, di consolazione verso chi vive situazioni di difficoltà e di dolore. Il Signore lo ha guidato sino a noi. Gloria a Dio!

Nell'elenco delle cose fatte nel 2006 ha trovato spazio il Seminario sulla disabilità condotto da Alessia Zambon nel 2006 a Torino.
I consueti momenti legati al “Regalo Speciale”, già descritti nelle varie lettere di notizie trimestrali: a Torino al CRF, a Villa Primule, all'RSA di Via Plava, ecc. Franco Attanasio ci ricorda l'attività di distribuzione dei calendari a Bologna: nel Centro di riabilitazione di Montecatone e all' ospedale Bellaria con un concerto, e le visite a Cesena in un ospizio per anziani. Caterina auspica di poter diffondere questa iniziativa del “Regalo Speciale“ anche in altre città, qualora potessimo contare su nuovi coinvolgimenti di credenti. Bruno ritiene importante poter mantenere i contatti con le persone conosciute nelle varie visite, almeno con quelle che si sono dimostrate maggiormente interessate.
Verso il termine dell'assemblea abbiamo proiettato il nostro Bilancio 2006: colonne di numeri ben allineati, le entrate e le uscite, il saldo attivo, il grafico con le offerte destinate tutte per l'opera del Signore e le spese minimizzate il più possibile perché ci rendiamo conto che il Vostro denaro, oltre al valore intrinseco, rappresenta un dono che è frutto dal Vostro Amore per Cristo Gesù.
Dulcis in fundo: abbiamo fatto visita insieme al nuovo ufficio di Joni and Friends Italia che stiamo finendo di allestire, a fianco della chiesa in Via Sansovino,. Ringraziamo il Signore per avercelo donato e i fratelli che gratuitamente hanno offerto il loro lavoro per ristrutturarlo.

Arrivederci all'anno prossimo!

5 per mille
Ora potete versare il vostro 5 per mille anche a Joni and Friends Italia. Per farlo basta indicare il nostro codice fiscale nell’apposito riquadro della vostra dichiarazione
97591460015
Grazie!

Testimonianze
Il mio nome è Alessandro Sacco, sono nato a Palermo il 19/11/1977. Provengo da una famiglia molto povera che aveva già tre figli, i miei parenti dicevano alla mia mamma: “più poveri siete e più figli fate, con solo 100.000 lire abortisci e ti togli il problema del quarto figlio”. La Mia mamma si confidò con un amico dell'intenzione di abortire. L'amico gli disse: “tu non sai ciò che Dio vuole fare di questo bambino e tu l'uccidi?” la mia mamma ascoltò il consiglio dell'amico andando contro tutta la famiglia. Già all'età di pochi mesi mi trovai a sopravvivere miracolosamente ad un pericolo improvviso! Camminando a carponi sul balcone di casa, m'infilai sotto la ringhiera e mia sorella di appena due anni mi tenne per le gambe gridando “mamma aiuto!”. Nel 1983 mia zia notò che zoppicavo e disse a mia madre di farmi controllare da un medico. Il dottore sospettò una paralisi a causa del freddo, ma dopo ulteriori accertamenti scoprirono che avevo un tumore al cervello (astrocitoma di II grado) grande come un mandarino (4cm circa). Tale tumore, necessitando neurochirurgia infantile, non era operabile nella citta' di Palermo ma era operabile a Messina o in alternativa in Francia. La scelta cadde su Messina, e lì fui operato. Ma non tutto il tumore fu asportato e dopo l'intervento entrai in coma di II grado e la guardia notturna disse a mia madre di avvisare se avesse visto qualcosa di anomalo e infatti durante la notte cominciai ad avere dei disturbi. Improvvisamente la fronte cominciò a muoversi in modo incontrollato e l'infermiere disse di non preoccuparsi perché doveva essere l'effetto di qualche medicinale assunto per l'intervento. Ma poi via via anche le sopracciglia, gli occhi e gli zigomi cominciarono a sbattere irregolarmente. Mia madre era sempre più agitata ma le fu detto che il medico di turno era impegnato in altre visite al piano di sopra…Finchè cominciai anche a schiumare dalla bocca, e la mia mamma prese a gridare aiuto disperatamente. Finalmente corse il medico chiedendo: “ che cosa è successo?” mi fecero una puntura di tranquillante e l'indomani mattina i medici si riunirono in consulto nella mia stanza dopo aver fatto uscire mia madre. Seppi in seguito da una ragazza dodicenne ricoverata in trazione nella stessa stanza che i medici affermarono che ero entrato in coma di II grado e che non c'erano più speranze di salvarmi. Perciò chiamarono mio padre affinché comunicasse la notizia a mia madre. Quando seppe la notizia, per la prima volta nella sua vita aprì il suo cuore a Gesù, pregando: “Signore ubbidendo alla tua voce non ho abortito ed ora tu mi vuoi togliere questo mio figlio che amo?” Contrariamente a tutte le previsioni, il giorno dopo mi svegliai dal coma e i medici iniziarono una cura sperimentale di chemioterapia e cobaltoterapia non localizzata ma estesa in tutto il corpo, causando grandi ulteriori problemi. Dopo poco tempo non ero più nemmeno in grado di digerire facilmente i cibi. I medici dissero ai miei genitori che il rischio di una metastasi sarebbe durato per almeno altri 10 o 15 anni (oggi si sa che tale tumore non provoca metastasi ma si espande dove e' localizzato). La difficoltà di camminare è durata per molti anni e sempre per strada molta gente mi guardava con pietà facendomi sentire diverso. Cominciando ad andare a scuola i problemi aumentarono perché i bambini si prendevano gioco di me e mi scartavano, mi abbassavano i pantaloni e mi deridevano per la mia paralisi. Non ero in grado di fare proprio nulla, nemmeno di giocare a pallone.
Un giorno mi diedero un tema su cosa avrei voluto fare da grande e piangendo mi accorsi di non avere una risposta. La maestra si accorse del problema al punto che mi cambiò il titolo del tema, camminando per la strada abitualmente i bambini mi sputavano, mi tiravano pietre, mi facevano persino la pipì addosso. Ben presto, arrivai ad essere depresso e non volevo più vivere e pensavo di suicidarmi. Odiavo me stesso e tutti gli altri attorno a me. Mi rinchiusi in casa non volendo più uscire. Mia mamma mi spingeva ad uscire, ma ogni volta che provavo andava sempre peggio. Ad esempio, una volta dovetti scappare dagli altri bambini al punto di dover tornare a casa scalzo. Cercando aiuto, diventai molto religioso rivolgendomi a un numero esagerato di immagini di santi e di madonne.
Ma nessuna di esse rispondeva al mio grido finchè un giorno dissi: “mamma voglio vedere Gesù” lei mi rispose che per vederlo avrei dovuto morire e quindi non avrei più potuto vedere né mamma, né papà. M'interrogai dicendo:”non posso allora morire, vedere Gesù e tornare sulla terra dai miei genitori?” nel 1986 accadde qualcosa di particolare .Mio padre bestemmiò ed io mi arrabbiai dicendogli: ” papà devi pregare Gesù non maledirlo” per tutta risposta, mi allontanò da se con collera. In un angolo della casa iniziai a piangere ed all'improvviso vidi davvero Gesù . All'inizio non potevo vederlo in viso, ma poi lo vidi. Caddi in ginocchio e cominciai a ripetere la preghiera del “Padre nostro”. Terminata la visione, corsi da mia madre gridando: “mamma mi batte forte il cuore...” ero pazzo di gioia e le raccontai l'accaduto. In principio non mi credette, ma poi quando vide che ero serio decise di indagare tra tutte le religioni di sua conoscenza se era davvero possibile incontrare Gesù. L'indomani, uscendo di casa, mia madre incontrò una signora con la quale non avrebbe mai voluto parlare prima essendo evangelica. E proprio a lei chiese se era possibile incontrare Gesù. La signora gli parlò di Gesù raccontandogli appunto di tante persone che ebbero la stessa esperienza. Tornata a casa mi raccontò tutto e decidemmo di recarci al negozio dove lavorava, nonostante la giornata di riposo settimanale la donna fu spinta da Dio a recarsi al negozio “vai ed apri perché ti mando una mia figliola”. In conseguenza a quell' incontro io e mia madre decidemmo per Gesù, confessammo i nostri peccati e accettammo il suo sacrificio per la salvezza delle nostre anime. Dopo qualche anno una voce mi disse: “tu andrai per il mondo a predicare l'evangelo”. Ma io rifiutavo quella voce a causa delle mie difficoltà fisiche, non essendo in grado ne di vestirmi né di lavarmi da solo. Nel 1992 venne a Palermo il gruppo “Cristo è la risposta” e cominciai a frequentarlo saltuariamente. Durante un incontro di preghiera ebbi una visione: volavo oltre le nuvole e mi trovai dinnanzi a Gesù che teneva tra le sue braccia il mio corpo pieno di ferite e sangue. Dove passava la sua mano scomparivano le mie ferite e il sangue. Inoltre indicandomi il cielo mi disse: “anche per te c'è un posto qui”. Solo in seguito capii che quella guarigione riguardava il mio cuore e che non avrei mai potuto parlare di Gesù continuando ad odiare me stesso e gli altri.
Decisi di unirmi al gruppo ma né i responsabili, né i miei genitori, né nessun altro era favorevole a questa decisione, mi fu detto di aspettare la maggiore età e con preghiere e lacrime passarono tre anni prima di potermi unire al gruppo. Finalmente il 3/03/95 entrai a far parte della missione “Cristo è la risposta”. Nel 1998 mi trovavo nella città di Crotone e provai a donare il sangue ad un centro di raccolta AVIS , mi affermarono che non era possibile perché sono troppo basso (sono alto 1,27cm a causa delle terapie subite) e che comunque mi avrebbero fatto un controllo generale del mio stato di salute. Subito dopo mi dissero: ”signor Sacco secondo le analisi, lei ha ben poco da vivere perché ha problemi di diabete, colesterolo, trigliceridi, tiroide, ipofisi, artrosi, scoliosi e osteoporosi” . Tornando alla missione cominciai a piangere e dissi al Signore: ”io non ho paura di morire, ho paura di soffrire perché ho già sofferto troppo nella mia infanzia”. Mentre ero in preghiera Gesù mi mostrò qualcos'altro. Vidi il mio corpo piccolo quanto un pollice e la mano di Dio che mi copriva dicendomi: “tu non morirai fino a quando la mia mano non si sposterà da te il tuo cammino sarà difficile e tortuoso ma non temere Io sarò sempre con te”.
In un'altra occasione, i medici mi dissero che a causa delle mie infermità dovevo lasciare la missione e recarmi in un centro per curarmi meglio. Nuovamente provato, tornai ai piedi di Gesù ed ebbi un'altra visione. Una luce splendente, un uomo seduto del quale non potevo vedere il volto ed io, piccolo, in piedi davanti a lui che mi diceva ”stai fermo, non ti muovere dal posto dove ti ho messo”. Ancora oggi i medici continuano a darmi solo due anni di vita a causa delle mie ulteriori difficoltà fisiche. Infatti, ho un polmone che non ventila e la mia allergia alla polvere e agli acari potrebbe causare un attacco asmatico mortale, ma io ho scelto di servire il Signore nella missione oltre qualsiasi circostanza avversa sapendo che Lui ha cura di me e posso avere pace solo stando alla sua presenza . Quindi se anche tu hai problemi sappi che ai piedi della croce c'è una risposta anche per la tua vita.

Nulla su di noi senza di noi !
Carissimi amici,
Questo è il motto e risultato di circa 3 ore di conferenza a cui ho avuto il privilegio di assistere, intitolata "Verso la ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità'" organizzata dal Ministero della Solidarietà Sociale e dalla Provincia di Milano. Svoltasi il 26/03/07 nell'aula consigliare della provincia, la conferenza era completamente accessibile alle carrozzine e dotata di un servizio di traduzione nella lingua dei segni per i non udenti.
Ad analizzare la Convenzione, la sua portata e l'impatto che essa avrà nella lotta alle discriminazioni, erano presenti autorevoli personalità politiche, fra cui il Ministro Ferrero, rappresentanti di associazioni e studiosi del settore. La conferenza si è suddivisa in due sessioni: nella prima parte si è parlato dei “Diritti umani e il valore della convenzione” dove è emersa l'importanza di difendere le differenze di ognuno per tutelare tutti, poiché siamo tutti diversi e il diritto dell'uomo a non esser sottomesso alle condizioni economiche. A questo proposito, vi è stato un esplicito riferimento a un recente caso in Inghilterra, dove un ospedale ha chiesto l'eutanasia per due bambini disabili perché ritenuti un costo eccessivo per la società.
Alla convenzione sono stati riportati e affermati quindi questi diritti, oltre a quelli dello studio, della cura, dell'educazione e della parità lavorativa; diritti ancora poco affermati in molti paesi non solo in via di sviluppo, ma anche in Europa. Essa rappresenta uno strumento valido con il quale ogni governo potrà confrontarsi per legiferare a favore dei disabili e combattere quello che molto spesso è connubio fra povertà e disabilità.
Nella seconda sessione si è discusso dell'importanza di una rettifica in sede ONU per dare il via al più presto a nuove leggi e finanziamenti che tutti noi speriamo si concretizzino con lo scopo di migliorare la qualità della vita del disabile in Europa e nel mondo. L'idea sarebbe di cambiare il sistema di integrazione e assistenza in un sistema inclusivo, cioè dove il disabile è incluso e partecipa alla vita politico-sociale ed e' attivo nel campo della solidarietà.
L'unico neo della convenzione riguarda l'applicazione dell'articolo 25 che fa riferimento all'aborto, sia come diritto, come modalità e metodo della salute riproduttiva, questo articolo consiste uno scoglio per lo stato del Vaticano che rifiuta, coerentemente, di apporre la propria firma, personalmente credo che questo articolo vada in contrasto con l'esempio dell'ospedale inglese riportato dai relatori e descritto nelle righe precedenti.
Concludo sperando che tutto ciò che ho sentito e capito si traduca veramente in politiche concrete per facilitare la nostra permanenza su questa terra e ( superando o eliminando l'art. 25) verso il pieno diritto alla vita. Desidero inoltre ringraziare Gesù Cristo poiché grazie a Lui non mi trovo ai margini della società, ma posso considerarmi un diversamente abile pienamente incluso nella società civile, attivo in una grande famiglia che è la Sua Chiesa e al centro della volontà di Dio.
Per questo mi impegno a rivendicare per tutti i disabili il diritto di essere messi in condizione di poter accedere autonomamente e liberamente alla Parola di Dio (vedi la Bibbia in Braìlle per i non vedenti, le traduzioni con i segni per i non udenti e l'abbattimento di barriere architettoniche) per includerli pienamente nella vita della Chiesa come servitori di Cristo e portatori di benedizioni.
Per chi desidera scaricare la convenzione tradotta, non ufficialmente, in italiano puo' collegarsi a:
http://www.superando.it/docs/Convenzione ONU Italiano 2.doc
Davide
www.cristianamenteabili.blogspot.com

Conferenze a Napoli e Torino
"la disabilità è come il caffè lo si può prendere amaro o dolce io l'ho preso dolcissimo perché il mio zucchero è Gesù!”

Questa frase, riportata da Marcello fratello disabile della chiesa di Cesena è ciò che mi ha colpito di più della conferenza sulla disabilità che si è svolta a Casoria (NA) il 19 Maggio scorsi presso la chiesa evangelica battista di Casoria. Marcello è un ragazzo disabile di Bologna (ma Napoletano dentro) che nonostante la sua disabilità sin dall'infanzia ama Gesù tanto da suonare i bonghi nella sua chiesa, dedicandogli poesie. Credo che sia un'altra testimonianza dell'amore di Gesù verso i disabili e di quello che noi possiamo fare con il suo aiuto.
(Davide)

L'incontro di Napoli era aperto a tutte le chiese ma, nonostante lo sforzo di pubblicizzazione dell’evento, l'affluenza è stata al di sotto delle aspettative. Ma che dire… in fondo lo scopo della nostra associazione è quello di incoraggiare i credenti affinché aprano il loro cuore alle persone disabili, in modo che siano raggiunte dal Vangelo e dall'amore di Gesù. Il compito che abbiamo non è semplice, ma andiamo avanti. La presentazione dell'associazione e delle varie attività svolte in Italia ed in Albania è stata fatta da Franco Attanasio da Bologna, Alessia Zambon, Davide Selva. Il video proiettato sul viaggio in Albania ha comunque toccato il cuore di molte persone. Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo incontro.

L'altra conferenza si è tenuta il 5 Maggio presso la chiesa Betania di via Sansovino. Il tema era “Cristianamente Abili”. Durante l'incontro la fisioterapista Alessia Zambon ha parlato dei problemi legati alla disabilità e del come il nostro corpo è un veicolo per muoversi in questo mondo, ma non è l'individuo stesso. Infatti quando il corpo perde alcune delle sue funzionalità l'individuo rimane integro nella sua dignità di persona.
All'incontro vi è stata un ottima e vivace partecipazione per la quale ringraziamo il Signore.

Prossimamente… Albania!

Stiamo preparando il prossimo viaggio di Wheels for the World in Albania. Sarà inviato un gruppo dall’Italia al centro di Marikaj a fine Agosto. Sul prossimo notiziario potrete trovare un resoconto completo!

Visita a Villa Primule
Portare la parola di Dio in un ambiente di anziani , è senz'altro impegnativo, anche perché dopo una certa età è più difficile recepire messaggi nuovi che impongano modifiche alla forma mentis che negli anni si radica sempre di più in ogni persona.
Ma il nostro è un messaggio d'Amore è il “Fiume d'amore di Dio” come abbiamo cantato insieme. L'amore di Dio transita e utilizza percorsi che molto spesso sono poco sperimentati e quindi non trova ostacoli, va oltre le parole e giunge direttamente al cuore, anche al cuore più triste, più provato, più solo e lo consola, e lo predispone alla fede e alla speranza.
Consapevoli di tutto ciò, armati della parola di Dio, e affidandoci a Lui e a Lui solo siamo approdati a Villa Primule in un Gruppo variegato e talentuoso di giovani i “Jesus Revolution” formati da Sharon, Federica, Jennifer, Annalisa, Myriam, Mark, Daniele, Jona e alcuni membri della nostra Associazione che da tempo si impegna in queste visite alle RSA di Torino.
La nostra strategia si è avvalsa, appunto, di questi giovani artisti ballerini e musicisti che si sono lanciati in un breve spettacolo di danza rap, mixato con canti cristiani e parole di incoraggiamento che hanno pian piano vinto l'attonita sala.
Si è creata un'atmosfera vivace, gioiosa che appariva dagli occhi luccicanti e sorpresi, degli ospiti.
Jona, un ragazzo del Gruppo ha trasmesso un breve ed efficace messaggio di evangelizzazione che si è concluso con una corale e unanime accettazione del Signore Gesù come personale Salvatore.
Sappiamo che il Signore opererà in ognuno di loro in modo unico, e abbiamo la speranza che il seme che abbiamo sparso possa dare frutto duraturo.
Anche oggi in quest'incontro alla “Casa di Riposo Villa Primule” il Signore ci benedice: tante mani lodano il Signore e tanti cuori si aprono, le voci fresche dei ragazzi si fondono a voci più deboli e incerte e si crea una comunione che ci convince che per raggiungere le persone è necessario l'amore di Dio e questo è il nostro compito.
Sharon, una giovane e dolcissima ragazza norvegese del gruppo, ha dato una breve testimonianza della sua conversione,
transitata attraverso periodi di grande sofferenza e prova, vinti e superati con Gesù. Ancora qualche dolce , una bibita, un tulipano bianco screziato di rosa, un bacio sulla guancia, una lacrima, un sorriso e qualche innocente barzelletta vincono la “compagna solitudine”, e la nostra speranza è che questa ora lieta possa trasformarsi in “fede verso il Signore Gesù “ vera: compagna di vita.

Vi invitiamo a pregare per questi anziani, che a fine maggio saranno trasferiti e suddivisi in altre residenze, li abbiamo trovati molto rattristati e preoccupati per la chiusura di questa RSA, dove si trovavano molto bene ed avevano formato un bel gruppo con gli addetti .



BILANCIO 2006

ENTRATE
Quote Associative: 635
Offerte per sedie a rotelle: 495
Centro di Marikaj - Albania: 5266

Altre iniziative: 5853
Offerte per Casa Arcobaleno - Andrea: 500
Associazione Riverside (USA):766
Competenze di conto: 25
Offerte 2006: 14054
Residuo anno precedente: 1977
Totale Attivo al 31.12.2006: 16031


USCITE PER SPESE GENERALI
Francobolli, Cancelleria, Materiale, spedizione, Fotocopie: 1271
Stampa dispense, volantini: 1083
Viaggi collaboratori e Assicurazioni: 1166
Materiale Riparazione sedie a rotelle: 260
Spese per ristrutturazione nuovo ufficio: 384
Spese Conto: 132
Totale uscite per spese generali: 4580


CONTRIBUTI
REGALO SPECIALE: 1603
CONTRIBUTI INDIVIDUALI A DISABILI :439
CONTRIBUTI CENTRO DISABILI DI MARIKAJ IN ALBANIA:2800
CASA ARCOBALENO - ANDREA:500
TRASPORTO CARROZZINE E LETTI AL CENTRO DI MARIKAJ, ALBANIA: 3573
Totale Contributi:8915

RESIDUO ATTIVO
al 31.12.2006 presso Conto Posta: 2536



Joni and Friends Italia
Via Sansovino 243/2710151 TORINO
E-MAIL:
info@jafitalia.org Web: www.jafitalia.org
c/c postale n. 12880100 intestato
Joni and Friends Italia - Torino

Wednesday, July 18, 2007


FORZA OSCAR VOLA!!!



Shalom carissimi,
Ecco a voi un esempio di coraggio e abilita'! guarda il video di Oscar Pistorius atleta amputato in gara a Roma con i normodotati (definizione di coloro che sono dotati di una abilita' normale?!) e durante lo spot della nike sud Africa
Da ex atleta fisd www.fisd.it (lancio del disco e salto in lungo nella polisportiva disabili milanese) e' un'emozione per me vederlo correre.
Sono sicuro che Oscar raggiungera' i suoi obbiettivi nello sport e faccio il tifo per lui che riesca ad essere sempre piu' un esempio pratico di inclusione nella societa'. (vedi post.29/03/07 "nulla su di noi senza di noi")
Dio lo benedica.








Tuesday, July 17, 2007

testimonianza di Alessandro Sacco

Shalom amici e fratelli,

continuo la serie di testimonianze presentandovi un caro amico e socio jaf
Sandrino di Palermo. (nella foto il primo a destra)
Grazie a Dio ho avuto l'onore di condividere con lui per alcuni giorni la mia disabilita' alla tenda di "Cristo e' la risposta" www.citaitaly.com e le nostre esprienze con Gesu' in un ospedale a Roma. E' stato importante per me conoscere un altro ragazzo che si definisce cristianamenteabile.
Io e Sandrino lanciamo un appello a tutti i disabili che amano Gesu' o che vogliono conoscerlo ad unirsi e conoscersi meglio magari, per chi puo', prendendo un caffe' al Tabuy a Milano che se Dio vorra' a settembre ospitera' gli incontri di jaf Milano www.jafitalia.org.
Buona lettura, Dio ci benedica.

Il mio nome e’ Alessandro Sacco, sono nato a Palermo il
19/11/1977. Provengo da una famiglia molto povera che aveva gia’ 3 figli, i miei parenti dicevano a mia mamma: “piu’ poveri siete e piu’ figli fate, con solo 100.000 lire abortisci e ti togli il problema del quarto figlio”.
Mia mamma si confido’ con un amico dell’intenzione di abortire. L’amico gli disse: “tu non sai cio’ che Dio vuole fare di questo bambino e tu l’uccidi?” mia mamma ascolto’ il consiglio dell’amico andando contro tutta la famiglia.
Gia’ all’eta’ di pochi mesi mi trovai a sopravvivere miracolosamente ad un pericolo improvviso! Camminando a carponi sul balcone di casa, mi infilai sotto la ringhiera e mia sorella di appena 2 anni mi tenne per le gambe gridando “mamma aiuto!”.
Nel 1983 mia zia noto’ che zoppicavo e disse a mia madre di farmi controllare da un medico. Il dottore sospetto’ una paralisi a causa del freddo, ma dopo ulteriori accertamenti scoprirono che avevo un tumore al cervello (astrocitoma di II grado) grande come un mandarino (4cm circa).
Tale tumore, necessitando neurochirurgia infantile, non era operabile nella citta’ di Palermo ma era operabile a Messina o in alternativa in Francia.
La scelta cadde su Messina, e li fui operato. Ma non tutto il tumore fu’
asportato e dopo l’intervento entrai in coma di II grado e la guardia notturna disse a mia madre di avvisare se avesse visto qualcosa di anomalo e infatti durante la notte cominciai ad avere dei disturbi. Improvvisamente la fronte comincio’ a muoversi in modo incontrollato e l’infermiere disse di non preoccuparsi perche’ doveva essere l’effetto di qualche medicinale assunto per l’intervento.
Ma poi via via anche le sopracciglia, gli occhi e gli zigomi cominciarono a sbattere irregolarmente. Mia madre era sempre piu’ agitata ma le fu detto che il medico di turno era impegnato in altre visite al piano di sopra…Finche’ cominciai anche a schiumare dalla bocca, e mia mamma prese a gridare aiuto disperatamente. Finalmente corse il medico chiedendo: “ che cosa e’ successo?” mi fecero una puntura di tranquillante e l’indomani mattina i medici si riunirono in consulto nella mia stanza dopo aver fatto uscire mia madre.
Seppi in seguito da una ragazza dodicenne ricoverata in trazione nella stessa stanza che i medici dissero che ero entrato in coma di II grado e che non c’erano piu’ speranze di salvarmi. Percio’ chiamarono mio padre affinche’ desse la notizia a mia madre.
Quando seppe la notizia, per la prima volta nella sua vita apri’ il suo cuore a Gesu’, pregando: “Signore ubbidendo alla tua voce non ho abortito ed ora tu mi vuoi togliere questo mio figlio che amo?”
Contrariamente a tutte le previsioni, il giorno dopo mi svegliai dal coma e i medici iniziarono una cura sperimentale di chemioterapia e cobaltoterapia non localizzata ma estesa in tutto il corpo, causando grandi ulteriori problemi.
Dopo poco tempo non ero piu’ nemmeno in grado di digerire facilmente i cibi. I medici dissero ai miei genitori che il rischio di una metastasi sarebbe durato per almeno altri 10 o 15 anni (oggi si sa che tale tumore non provoca metastasi ma si espande dove e’ localizzato). La difficolta’ di camminare e’ durata per molti anni e sempre per strada molta gente mi guardava con pieta’ facendomi sentire diverso.
Cominciando ad andare a scuola i problemi aumentarono perche’ i
bambini si prendevano gioco di me e mi scartavano, mi abbassavano i pantaloni e mi deridevano per la mia paralisi. Non ero in grado di fare proprio nulla, nemmeno di giocare a pallone. Un giorno mi diedero un tema su cosa avrei voluto fare da grande e piangendo mi accorsi di non avere una risposta.
La maestra si accorse del problema al punto che mi cambio’ il titolo del l tema, camminando per la strada abitualmente i bambini mi sputavano, mi tiravano pietre, mi facevano persino la pipi’ addosso. Ben presto, arrivai ad essere depresso e non volevo piu’ vivere e pensavo di suicidarmi. Odiavo me stesso e tutti gli altri attorno a me. Mi rinchiusi in casa non volendo piu’ uscire. Mia mamma mi spingeva ad uscire, ma ogni volta che provavo andava sempre peggio.
Ad esempio, una volta dovetti scappare dagli altri bambini al punto di dover tornare a casa scalzo. Cercando aiuto, diventai molto religioso
rivolgendomi a un numero esagerato di immagini di santi e di madonne.
Ma nessuna di esse rispondeva al mio grido finche’ un giorno dissi: “mamma voglio vedere Gesu’” lei mi rispose che per vederlo avrei dovuto morire e quindi non avrei piu’ potuto vedere ne mamma, ne papa’. Mi interrogai dicendo:”non posso allora morire, vedere Gesu’ e tornare sulla terra dai miei genitori?” nel 1986 accadde qualcosa di particolare .Mio padre bestemmio’ ed io mi arrabbiai dicendogli: ” papa’ devi pregare Gesu’ non maledirlo” per tutta risposta, mi allontano’ da se con collera. In un angolo della casa iniziai a piangere ed all’improvviso vidi davvero Gesu’ . All’inizio non potevo vederlo in viso, ma poi lo vidi. Caddi in ginocchio e cominciai a ripetere la preghiera del “padre nostro”. Terminata la visione, corsi da mia madre gridando: “mamma mi batte forte il cuore..” ero pazzo di gioia e le raccontai l’accaduto. In principio non mi credette, ma poi quando vide che ero serio decise di indagare tra tutte le religioni di sua conoscenza se era davvero possibile incontrare Gesu’. L’indomani, uscendo di casa, mia madre incontro’ una signora con la quale non avrebbe mai voluto parlare prima essendo evangelica. E proprio a lei chiese se era possibile incontrare Gesu’.
La signora gli parlo’ di Gesu’ raccontandogli appunto di tante
persone che ebbero la stessa esperienza. Tornata a casa mi racconto’ tutto e decidemmo di recarci al negozio dove lavorava, nonostante la giornata di riposo settimanale la donna fu’ spinta da Dio a recarsi al negozio “ vai ed apri perche’ ti mando una mia figliola”.
In conseguenza a quell’ incontro io e mia madre decidemmo per Gesu’ confessammo i nostri opeccati e accettammo il suo sacrificio per la salvezza delle nostre anime. Dopo qualche anno una voce mi disse: “tu andrai per il mondo a predicare l’evangelo”. Ma io rifiutavo quella voce a causa delle mie difficolta’ fisiche, non essendo in grado ne di vestirmi ne di lavarmi da solo. Nel 1992 venne a Palermo il gruppo “Cristo e’ la risposta” e cominciai a frequentarlo saltuariamente. Durante un incontro di preghiera ebbi una visione: volavo oltre le nuvole e mi trovai dinnanzi a Gesu’ che teneva tra le sue braccia il mio corpo pieno di ferite e sangue. Dove passava la sua mano scomparivano le mie ferite e il sangue. Inoltre indicandomi il cielo mi disse: “anche per te c’e’ un posto qui”. Solo in seguito capii che quella guarigione riguardava il mio cuore e che non avrei mai potuto parlare di Gesu’ continuando ad odiare me stesso e gli altri. Decisi di unirmi al gruppo ma né i responsabili, né i miei genitori, né nessun altro era favorevole a questa decisione, mi fu detto di aspettare la maggiore età e con preghiere e lacrime passarono tre anni prima di potermi unire al gruppo. Finalmente il 3/03/95 entrai a far parte della missione “Cristo è la risposta”. Nel 1998 mi trovavo nella città di Crotone e provai a donare il sangue ad un centro di raccolta AVIS , mi affermarono che non era possibile perché sono troppo basso (sono alto 1,27cm a causa delle terapie subite) e che comunque mi avrebbero fatto un controllo generale del mio stato di salute.
Subito dopo mi dissero: ”signor Sacco secondo le analisi, lei ha ben poco da vivere perché ha problemi di diabete, colesterolo, trigliceridi, tiroide, ipofisi, artrosi, scoliosi e osteoporosi” . Tornando alla missione cominciai a piangere e dissi al Signore: ”io non ho paura di morire, ho paura di soffrire perché ho già sofferto troppo nella mia infanzia”. Mentre ero in preghiera Gesù mi mostrò qualcos'altro. Vidi il mio corpo piccolo quanto un pollice e la mano di Dio che mi copriva dicendomi: “tu non morirai fino a quando la mia mano non si sposterà da te il tuo cammino sarà difficile e tortuoso ma non temere Io sarò sempre con te”.
In un'altra occasione, i medici mi dissero che a causa delle mie infermità dovevo lasciare la missione e recarmi in un centro per curarmi meglio.
Nuovamente provato, tornai ai piedi di Gesù ed ebbi un'altra visione. Una luce splendente, un uomo seduto del quale non potevo vedere il volto ed io, piccolo, in piedi davanti a lui che mi diceva ”stai fermo, non ti muovere dal posto dove ti ho messo”. Ancora oggi i medici continuano a darmi solo due anni di vita a causa delle mie ulteriori difficoltà fisiche. Infatti, ho un polmone che non ventila e la mia allergia alla polvere e agli acari potrebbe causare un attacco asmatico mortale, ma io ho scelto di servire il Signore nella missione oltre qualsiasi circostanza avversa sapendo che Lui ha cura di me e posso avere pace solo stando alla sua presenza. Quindi se anche tu hai problemi sappi che ai piedi della croce c'è una risposta anche per la tua vita.

Saturday, July 14, 2007

Testimonianza: guarigione da tumore
Per l'edificazione della mia e vostra fede vi pubbligo questa testimonianza scovata nel web fonte www.fontedivita.it
buona lettura Dio ci benedica.
Guarito da un tumore
Ho conosciuto il Signore all'età di vent'anni. Per anni sono passato davanti ad una chiesa evangelica, finchè un giorno ho sentito l'irrefrenabile implulso di varcarne la soglia dell'ingresso. Ho ascoltato così per la prima volta la predicazione della Parola di Dio e ho sentito subito che il messaggio era rivolto proprio a me. Quella Parola mi convinceva di peccato, mi diceva che ero un peccatore e dovevo rifugiarmi in Dio.
Ho deciso di frequentare ancora quel posto e il Signore ha continuato a parlarmi, esortandomi a "nascere di nuovo".
Così ho deciso di accettare Gesù come mio Salvatore attraverso la lettura dell'Evangelo che mi fu regalato. Lo leggevo ogni volta che avevo del tempo libero, ero assetato di sapere cosa Dio avesse da dirmi. Poco dopo mi sono battezzato in acqua ed una sera, mentre pregavo, sono stato battezzato con lo Spirito Santo, secondo l'esperienza biblica descritta nel Libro dei Fatti degli Apostoli al Capitolo 2.
Tre anni fa mi era stato diagosticato un tumore maligno. Sottoposto alla scintigrafia, i dottori mi avevano detto che il tumore si era già diffuso nelle ossa e che avevo da sei mesi a due anni di vita. Recandomi in chiesa, chiesi al fratello pastore l'unzione dell'olio, credendo fermamente all'insegnamento della Parola di Dio che ci dice: "C'è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa e preghino essi su lui, ungendolo d'olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà!" (Rif. Epistola di Giacomo Cap.5 v.14-15)
Dopo l'unzione, ho sentito dentro di me la piena certezza che ero stato guarito dalla mano di Dio, il Signore avevo operato. Trascorsi quindici giorni, feci un altra scintigrafia ossea che risultò completamente negativa: GLORIA A DIO!
Quando ho portato i nuovi esami dal dottore che mi aveva in cura, questi stentava a credere alla seconda scintigrafia, quella della prova del miracolo. Da allora sono trascorsi tre anni circa e i controlli, che ho ripetuto periodicamente su invito e incredulità del medico, continuano ad attestare che il male non esiste più e che Dio è lo stesso, IERI, OGGI ED IN ETERNO.
Invito ogni lettore ad accettare Gesù come Personale Salvatore ed a pregare il Signore, il quale ancora oggi può guarire tutti coloro che vanno a Lui con fede.
M. Violi

Monday, July 09, 2007

LA TESTIMONIANZA DI CATERINA OLIVERO
Responsabile nazionale di joni and friends italia

Isaia 43:4 “Poiché tu sei preziosa ai Miei occhi e Io ti amo”

Sono cresciuta in una famiglia cristiana e ho accettato Gesù quando avevo 16 anni, durante un Campo Giovanile. Mi sono ammalata dopo circa due anni. Dopo un primo momento di smarrimento ho cercato di reagire alla situazione con la forza di volontà e appoggiandomi sull’amore dei miei familiari. Dio era presente anche allora nella mia vita, ma il mio rapporto con Lui era abbastanza superficiale. Più di 20 anni fa, a causa dell’artrite reumatoide da cui ero affetta, peggiorai fortemente.
Fui costretta a lasciare il mio lavoro, ad usare dapprima una stampella e, in seguito, anche con due era diventato difficile camminare. Iniziai a vedere il mio futuro molto nero e presto caddi in una profonda depressione.
Fu un periodo molto duro, ma il Signore riuscì a lavorare in profondità dentro di me. Fu proprio perché ero completamente senza forze che fui costretta a cercare il Signore con tutto il mio cuore. In quel periodo fu un’amica che, guidata dallo Spirito Santo, mi aiutò a fare della fede teorica in cui ero vissuta fino ad allora, una fede più pratica. Piano piano imparai a dividere con Dio la mia giornata e a confidare nel Suo aiuto, a scaricare su Gesù i miei dolori e pesi, a trovare in Lui consolazione e vera forza per vivere. Quando uscii dalla depressione, senza psicofarmaci ma solo grazie all’aiuto di Dio, mi resi conto che il Signore mi aveva fatto capire, incidendolo profondamente nel mio cuore, che la vita aveva senso solo se vissuta per Lui, per la Sua Gloria.
In seguito, con l’aiuto di una coppia della mia chiesa, imparai a conoscerLo meglio.
Fu molto importante per me comprendere che il mio vero valore era quello che Lui mi dava.
In Isaia 43:4 il Signore dice: “Poiché tu sei preziosa ai Miei occhi e pregiata e Io ti amo”. Questo è il vero valore di ogni persona disabile!
Gradatamente, man mano che il Signore guariva le mie ferite interiori, nacque in me il desiderio di far conoscere ad altre persone, che erano nella sofferenza, l’amore di Gesù e il vero scopo di Vita che Egli offriva loro. Ora sono felice e onorata di servirLo attraverso il ministero di Joni and Friends Italia.
www.jafitalia.org A Dio sia la Gloria!

Caterina Olivero

Monday, July 02, 2007

Salviamo i Cristiani: diamo la nostra adesione!
Si svolgerà mercoledì 4 luglio alle 21 in piazza Santi Apostoli a Roma la "Manifestazione nazionale contro l'esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente e per la libertà religiosa nel mondo".
Sarà una grande manifestazione per la vita, la dignità e la libertà dei cristiani e per il riscatto dell'insieme della nostra civiltà.L'iniziativa è nata da un articolo di Magdi Allam, vicedirettore del Corriere della Sera, pubblicato lo scorso 15 giugno, che affermava: «Stiamo assistendo in modo pavidamente e irresponsabilmente inaccettabile alla persecuzione e all'esodo massiccio di centinaia di migliaia di cristiani che sono i veri autoctoni della regione. Alla vigilia della conquista araba e islamica nel settimo secolo, i cristiani costituivano il 95% della popolazione della sponda meridionale e orientale del Mediterraneo. Oggi, con 12 milioni di fedeli, sono precipitati a meno del 6% e si prevede che nel 2020 si dimezzeranno ancora. Si tratta della prova più eloquente della tragedia umana e dell'imbarbarimento civile in cui è precipitato il mondo arabo-musulmano, in preda al fanatismo ideologico degli estremisti islamici e all'intolleranza religiosa delle dittature al potere».All'appello ha fatto seguito l'adesione di centinaia di privati cittadini e associazioni, tra cui varie rappresentanze evangeliche come Roberto Mazzeschi, presidente dell'Alleanza evangelica italiana, e Lino Cavone, presidente di Porte aperte Italia.
Per chi non potra' essere in piazza quella sera, vi invitiamo, se lo ritenete opportuno, a dare la vostra adesione via mail a: info@salviamoicristiani.com oppure salviamoicristiani@gmail.com oppure telefonando al numero 338/7113421. Maggiori informazioni e l'articolo integrale di Allam, si possono trovare nel sito
http://www.salviamoicristiani.com/