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Wednesday, February 13, 2008


"FACCIAMO KM........
SUPERIAMO GLI OSTACOLI.....
CON TE GESUUU'...
IN FONDO AL CUOOR!"

Shalom carissimi, a -5 giorni dalla mia partenza per la Cambogia e Laos 18/02-2/03/08 con www.missionepossibile.com, (vedi la lettera di Francesca missionaria in Cambogia a tempo pieno http://www.missionepossibile.com/viscrivo.php)
Da ex ultra' del milan desidero fare mio questo vecchio coro della "fossa dei leoni" che tanto mi ha dato forza in passato trasformandolo e dedicandolo a Gesu' poiche' e' vero che con Gesu' non ci sono ostacoli ed e' grazie solo a Lui che io traggo forza e per la sua gloria faccio km!
" posso ogni cosa in Cristo Gesu' che mi fortifica" (filippesi4:13)

Tuesday, February 12, 2008

news e segnalazioni

Shalom carissimi,
con piacere vi segnalo alcuni nuovi interessanti siti e servizi:

  • www.disabiliabili.net sito/forum dedicato ai disabili dove potrete trovare preziose informazioni sul mondo delle sedie a rotelle creato dal nostro caro amico Carlo Woods di Firenze (vedi Wheels for the world Albania '07)
  • www.ilportaledimattia.com vi segnalo il nuovo portale per raccogliere fondi a favore di Mattia di Catania creato dal papa' Davide vedi anche http://www.donaamattiaunsorriso.blogspot.com/
  • www.evangelo.org sito evangelistico con filmati di guarigioni,riflessioni,testimonianze..
  • S.O.S PREGHIERA - Il tuo problema é il nostro problema. 02.89421072@ministerosabaoth.org Quante persone soffrono? Quante persone cercano di risolvere i propri problemi con il loro intendimento umano? Quante volte ci dimentichiamo che siamo costituiti da una forte componente spirituale? S.O.S. preghiera è un servizio telefonico che viene gestito da persone completamente volontarie che hanno provato e sperimentato una profondissima esperienza con Gesù: non solo a livello teorico, ma anche ad un livello praticissimo e profondamente concreto. Persone che hanno imparato a chiamarlo con tutta la loro forza nel loro cuore e ad affidare la loro vita interamente a Lui, perchè Lui é incredibilmente disposto a darci il meglio del meglio, a creare le situazioni più giuste per la personalità di ognuno di noi. Queste persone, spinte dall'Amore che DIO mette nei loro cuori per coloro che soffrono, si adoperano per essere a disposizione nei turni telefonici di questo servizio che é disponibile 24 ore su 24. DIO é il Padrone dell' Amore, ne è la fonte più concretamente meravigliosa e desidera con tutto IL suo Cuore che noi possiamo sperimentarlo. Sono già innumerevoli le testimonianze di persone che hanno chiamato perchè invase dai loro problemi vedevano la vita dal lato sbagliato e che all'improvviso, vivendo con Lui, hanno trovato leggerezza e occhi nuovi. Abbiamo anche alcune straordinarie testimonianze di guarigioni fisiche. DIO si é fatto uomo, nel nome di Gesù e ha fatto il sacrificio perfetto per tutti noi, basta raccogliere quel frutto chiamandolo con tutta la forza nel nostro cuore. Questo servizio mira a risolvere anche i problemi più co quel giorno, ma tutti possono ricevere le testimonianze di come Gesù può cambiare una vita. Perché con DIO serve una relazione e non una religione!
"Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me , perchè io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poichè il mio giogo è dolce e il mio carico é leggero." Gesù nel Vangelo di Matteo 11:29



Friday, February 01, 2008

SPINTI DALL'AMORE..
Shalom carissimi, vi pubblico la storia e il video di Dick e Rick http://teamhoyt.com/ , un papa' e il suo figlio disabile recordmen americani spinti da un incredibile forza dell'amore!
Dick Hoyt ha spinto ottantacinque volte suo figlio disabile per i 42.195 km della maratona. Otto volte non solo l’ha spinto per 42.195 km in sedia a rotelle, ma l’ha pure trainato per 3,8 km in una barchetta a nuoto e per 180 km in bici su un sedile ricavato sul manubrio–tutto nello stesso giorno.
Dick l’ha portato a sci di fondo, in spalla per arrampicare e una volta attraverso tutti gli USA in bici. Il che ridimensiona un po’ il portare tuo figlio al Bowling, no? E cosa ha fatto Rick per suo padre? Non molto–a parte salvargli la vita. Questa storia inizia a Winchester, nel Massachusetts, 43 anni fa, quando Rick rimase soffocato dal cordone ombelicale durante il parto, lasciandogli un danno cerebrale e inabile a controllare gli arti. “Sarà un vegetale per il resto della vita;” - racconta Dick - lo dissero i dottori a lui e a sua moglie Judy quando Rick aveva nove mesi. “Mettetelo in un istituto.”
Ma gli Hoyt non ci stavano. Avevano notato che gli occhi di Rick li seguivano per la stanza. Quando Rick ebbe 11 anni lo portarono alla facoltà di Ingegneria alla Tufts University e chiesero se ci fosse qualcosa che permettesse al ragazzo di comunicare. “Non esiste”, dice Dick che gli fu detto. “Non c’è niente che vada nel suo cervello.” “Gli racconti una barzelletta,” ribatté Dick. Lo fece. Rick rise. Evidentemente c’erano un sacco di cose che ‘andavano’ nel suo cervello. Collegato ad un computer che gli permetteva di controllare un cursore toccando un interruttore con un lato della testa, Rick fu finalmente in grado di comunicare. Le prime parole? “Go Bruins!” [squadra di hockey di Boston, N.d.T.] E quando un suo compagno di classe rimase paralizzato per un incidente e la scuola organizzò una corsa per raccogliere fondi, Rick si lanciò: “Papà, la voglio fare.” Sì, certo. Come avrebbe fatto Dick, che chiamava se stesso un “ciccione” e che non aveva mai corso per più di un chilometro, a spingere il figlio per oltre otto chilometri? Comunque provò. “Dopo ero io l’handicappato,” dice Dick, “sono stato dolorante per due settimane.” Quel giorno la vita di Rick cambiò. “Papà,” scrisse, “quando correvamo, non mi sentivo più disabile!” E quella frase cambiò la vita di Dick. Divenne ossessionato dall’idea di far provare a Rick quella sensazione più spesso che poteva. Si mise così in forma che lui e Rick erano pronti per la maratona di Boston del 1979. “Non esiste,” disse a Dick un giudice di gara. Gli Hoyt non erano un corridore singolo, e non erano un contendente in sedia a rotelle. Per diversi anni Dick e Rick si unirono semplicemente alle enormi competizioni, finché non trovarono un modo per entrare in gara ufficialmente: nel 1983 corsero una maratona così forte che si qualificarono per quella di Boston dell’anno successivo. Poi qualcuno disse, “Ehi, Dick, perché non il triathlon?” Un tipo che non ha mai imparato a nuotare e che non è salito su una bici da quando aveva sei anni, come può portarsi dietro suo figlio di 50 kg in una gara di triathlon? Comunque, Dick provò. Ora hanno all’attivo 212 gare di triathlon, inclusi 4 massacranti Ironman da 15 ore alle Hawaii. Deve essere deprimente essere un atleta di 25 anni ed essere superati da un anziano che traina un adulto in una barchetta, che ne pensi? Ehi, Dick, perché non vediamo cosa faresti da solo? “Neanche per idea,” dice. Dick lo fa puramente per “la sensazione straordinaria” che prova nel vedere Rick con un sorrisone mentre corrono, nuotano e pedalano insieme. Quest’anno, alle rispettive età di 65 e 43 anni, Dick e Rick hanno finito la loro ventiquettresima maratona, al 5.083esimo posto su oltre 20.000 concorrenti. Il loro miglior tempo? Due ore, 40 minuti nel 1992–solo 35 minuti in più rispetto al record del mondo che, nel caso in cui non ti occupi di questo genere di cose, voglio ricordare che è stato ottenuto da un tipo che non spingeva un’altra persona su una sedia a rotelle. “Non c’è dubbio,” scrive Rick. “Mio papà è il padre del secolo.” E anche Dick ne ha ricavato dell’altro. Due anni fa ebbe un leggero attacco di cuore durante una gara. I dottori scoprirono che una delle sue arterie era chiusa per il 95%. “Se tu non fossi stato in una forma così strepitosa,” gli disse un medico, “probabilmente saresti morto 15 anni fa.” Così, in un certo senso, Dick e Rick si sono salvati la vita a vicenda. Rick, che ha la sua casa (riceve assistenza a domicilio) e lavora a Boston, e Dick, in pensione dalla sua occupazione come militare e che vive a Holland, Massachusetts, trovano sempre il modo per stare insieme. Fanno conferenze in giro per il paese e gareggiano in competizioni durissime ogni fin settimana, compreso questa festa del papà [l’articolo è stato scritto prima del 19 Marzo 2006, N.d.T.]. Quella sera Rick offrirà la cena a suo papà, ma la cosa che vuole veramente è fargli un regalo che non potrebbe mai comprare. “La cosa che mi piacerebbe di piu,” scrive Rick, “è che mio papà si sedesse sulla sedia e fossi io a spingerlo, per una volta.”




P.S.: mi viene da pensare che davanti a Dio siamo tutti disabili e Lui spinge col suo amore i propri figli, proprio come fa papa' Rick, fino alla meta che e' la salvezza in vita eterna!.