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Friday, April 24, 2009

PASQUA '09 APPUNTI DALLA NS. BETEL......
...Come il profeta Abacuc ( 1 Io starò al mio posto di guardia, mi metterò sopra una torre,e starò attento a quello che il SIGNORE mi dirà,e a quello che dovrò rispondere circa la rimostranza che ho fatta.2 Il SIGNORE mi rispose e disse: «Scrivi la visione,incidila su tavole, perché si possa leggere con facilità;3 perché è una visione per un tempo già fissato; essa si affretta verso il suo termine e non mentirà; se tarda, aspettala; poiché certamente verrà; e non tarderà.4 Egli è pieno d'orgoglio, non agisce rettamente;ma il giusto per la sua fede vivrà. Abacuc2:1-4) dopo 3 splendidi giorni di ritiro spirituale, in bellissimi luoghi come l'altolario a Colico (LC), lago di Mezzola, la montagna di Triangia (SO) e la comunità "Gesù è vivente" di Sondrio (Grazie pst.Fortunato per l'ospitalità) che non esitiamo di definire "Betel" (=la casa di Dio) ( Genesi 35:15 "Giacobbe chiamò Betel il luogo dove Dio gli aveva parlato".) anche io e Cristina vogliamo testimoniare, pubblicare e incidere su queste pagine ciò che abbiamo ricevuto, e come siamo stati guariti dal nostro Padre eterno. Ora siamo pronti a prendenderci le nostre responsabilità come nuova famiglia, cogliere l'attimo comprendere la vera verità , ad allargare la ns visione con la compassione, misericordia e ragionare con la mente di Cristo, con pazienza senza paura, ma soprattutto siamo più consapevoli di avere tanta fede e forza in più per affrontare il nostro prossimo futuro senza affanno confidando nella fedeltà del nostro Papà celeste. Amen!








LA VERA VERITà "IL VENTO"- SPIAGGIA DI COLICO (LC) LIBERTà NON E' CORRERE DIETRO IL VENTO... MA LASCIARSI CONDURRE E SEGUIRE IL "VENTO" DELLO SPIRITO SANTO..... "affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti seduttrici dell'errore; 15 ma, seguendo la verità nell'amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 16 Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del vigore di ogni singola parte, per edificare sé stesso nell'amore." (EFESINI4: 14-16)
LA VERA VERITà "I CAVALLI" -LAGO DI MEZZOLA (SO) LA VERA LIBERTA' E' AVERE IL CORAGGIO DI USCIRE DAL BRANCO E ANDARE A DISSETARSI AL FIUME DELLA VITA "13 Gesù le rispose: «Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; 14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna»." (GIOVANNI4:13,14)


LA VERA VERTà "MUCCHE AL PASCOLO" - LAGO DI MEZZOLA (SO) LA VERA LIBERTA' E' LASCIARE OGNI PROBLEMA,PREOCCUPAZIONE, PESO, ANSIA AL NOSTRO PADRE CREATORE... E CREDERE CHE DIO PROVVEDERà PER NOI IN OGNI COSA! "25 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 27 E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 30 Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. 34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. (MATTEO6:25-33)


LINEA F.S. CHIAVENNA-MILANO " VIDEOTESTIMONIANZA DI 3 GIORNI DI CURA D'ANIMA!"
"19 Infatti Dio era in Cristo nel riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e ha messo in noi la parola della riconciliazione. 20 Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; vi supplichiamo nel nome di Cristo: siate riconciliati con Dio. " (2corinzi5:19,20)

Wednesday, April 22, 2009

GABRIELE: NEWS DA ASTI!

Shalom carissimi,
dopo l'ultima visita in casa Scaletta con Sandra Renna ( http://www.dueperuno.wordpress.com/ ) ho il piacere di poter pubblicare nuove news e le foto aggiornate di Gabriele.
(leggi nel link "un sorriso per Gabriele" la sua storia). Infatti,Grazie a Dio, ho rivisto un Gabriele cresciuto, ora e' un signorino di 4 anni, in forma e sempre più sveglio. Desideriamo ringraziare Dio per i piccoli miglioramenti che ha avuto come iniziare ad ingerire piccole dosi di cibo solido. Sappiamo che c'è molto ancora da lottare e pregare per la sua guarigione, per una infermiera che lo accudisca a tempo pieno e che il comune o la provincia di Asti possano concedere aiuti economici a Mamma Barbara e Papà Claudio nell'affrontare le costosissime cure e viaggi che il piccolo deve sostenere regolarmente! ma per la sua vivacità e per l'amore di Gesù che ha per Gabry non ci arrendiamo e continuiamo ad avere speranza in maggiori miglioramenti, quella speranza che dobbiamo porre in Dio, poiché Gesù è l'unica persona che ci può dare quella forza e incoraggiamento nei momenti di sconforto e vincere la battaglia della famiglia Scaletta e non solo . Un bacio e benedizioni a Barbara, Claudio , Miriam e soprattuto a Gabriele

Wednesday, April 15, 2009

La più bella storia mai letta.. leggila con calma

"E' il pomeriggio di un venerdì tipico e stai guidando fino a casa tua. Sintonizzi la radio. Il notiziario racconta una cosa di poca importanza: in un paese lontano sono morte 3 persone di una qualche influenza che mai si era vista prima. non dai molta attenzione a questa notizia... IL lunedì quando ti svegli, senti che non sono più 3, sono 30000 persone che sono morte tra le colline remote dell'India. Persone del controllo della sanità degli Stati Uniti sono andate a verificare. Il Martedì diventa la notizia più importante della prima pagina del giornale, perchè ormai non è solo l'India ma anche il Pakistan, Iran e Afghanistan e velocemente la notizia esce in tutti i notiziari. La stanno chiamando "L'influenza misteriosa" e tutti si domandano: Come la controlleremo? C'è panico in Europa e si chiudono le frontiere. Senti al telegiornale la traduzione di una donna,in Francia, che racconta di un uomo trovato morto nell'ospedale per l'influenza misteriosa. I telegiornali dicono che,quando hai il virus, per una settimana non ti rendi conto di averlo. Dopo hai 4 giorni di dolori terribili e poi muori. Anche l'Inghilterra chiude le frontiere, però è tardi. L'indomani il presidente degli Stati Uniti chiude le frontiere per evitare il contagio nel paese, fino a quando non avranno trovato la cura... Il giorno seguente la gente si riunisce nelle chiese per pregare per una cura ed entra qualcuno dicendo "Prendete la radio e ascoltate la notizia!!": 2 donne sono morte a New York. Ormai sembra che l'influenza abbia contagiato il mondo. Gli scienziati continuano a cercare l'antidoto, però niente sembra funzionare. Presto arriva la notizia tanto attesa: Si è decifrato il codice del DNA del virus. Si può fare l'antidoto. C'è bisogno del sangue di qualcuno che non sia stato infettato e subito corre la notizia che tutti corrano all'ospedale più vicino per fare degli esami del sangue. vai di tua volontà e porti la tua famiglia, insieme ai tuoi vicini, domandandoti: che succederà? Sarà così che finirà il>mondo?... All'ospedale, dopo gli esami, esce un dottore gridando un nome. Il più piccolo dei tuoi figli è vicino a te, ti afferra per il giacchetto e dice: "Papà? è il mio nome." Prima che puoi reagire ti tolgono tuo figlio e tu gridi: "ASPETTA!..." E loro rispondono: "tutto andrà bene, il suo sangue è pulito, il suo sangue è puro. Crediamo che abbia il tipo di sangue giusto." Dopo 5 minuti i dottori escono gridando e ridendo. E' la prima volta che vedi ridere qualcuno dopo una settimana. Il dottore più anziano si avvicina a te e dice: "Grazie, signore!, il sangue di suo figlio è puro, si può fare l'antidoto..." La notizia corre da tutte le parti, la gente piange e grida di felicità. Allora il dottore si avvicina a te e alla tua moglie e dice: "Possiamo parlarvi per un momento?...E' che non sapevamo che il donatore sarebbe stato un bambino e abbiamo bisogno che firmiate queste carte per dare il sangue." Mentre leggi il foglio ti rendi conto che non è specificata la quantità di sangue e chiedi: "Quanto sangue?..." Il sorriso del dottore sparisce e risponde: "Non pensavamo che sarebbe stato un bambino. Non eravamo preparati. Lo dobbiamo usare tutto!..." Non ci credi e cerchi di reclamare: "Però, Però...". Il dottore continua insistendo, "Non capisce, stiamo parlando della cura per tutto il mondo! Per favore firmi,abbiamo bisogno di tutto il sangue . Tu chiedi: "ma non potete fare una transfusione?" E la risposta è: "se troveremo altro sangue puro lo faremo... Firmerà? Per favore?... Firmi!!....! In silenzio e senza sentire più le dita della mano che stringevano la penna, FIRMI. Ti domandano "Vuoi vedere a tuo figlio?" Cammini fino alla sala di emergenza dove sta tuo figlio seduto dicendo: "Papà!, Mamma! che succede?" Prendi la sua mano e gli dici: "Figlio, Tua madre e io ti amiamo tantissimmo, ti amiamo e mai permetteremo che ti avvenga qualcosa che non sia necessario, capisci questo?" E quando il dottore ritorna e dice: "Mi dispiace ma dobbiamo cominciare, persone in tutto il mondo stanno morendo"..Tu te ne saresti andato? Avresti potuto voltare le spalle e lasciare tuo filgio lì?. . Mentre lui ti dice: "Papà?, Mamma? perchè mi abbandonate?.." La settimana dopo, mentre stai facendo una cerimonia per onorare tuo figlio, c'è qualcuno che dorme a casa sua, altri non sono venuti perchè preferivano andare a passeggiare o vedere una partita di calcio e altri vengono alla cerimonia, con un sorriso falso facendo finta che gli importi davvero Vorresti fermare tutto e gridare: "Mio figlio è morto per voi!!!! Per caso vi importa?..." A volte è questo quello che Dio ci vuole dire: "Mio figlio è morto per voi, e non riuscite a capire quanto vi amo?" E' curioso vedere come è semplice per le persone rifiutare Dio, e dopo chiedersi perchè il mondo va di male in peggio. E' curioso vedere come crediamo a quello che è scritto sul giornale, però contestiamo quello che è scritto sulla Bibbia. E' curioso come ci sforziamo giorno dopo giorno accumulando beni terreni e non ci dedichiamo neanche un minuto a fare tesoro delle cose celestiali. E' curioso come qualcuno dice: "Io credo in Dio", però con le sue azioni dimostra che segue altri scopi E' curioso come inviamo migliaia di "scherzi" attraverso una email, le stesse che si spandono come un fuoco..., però quando inviamo messaggi che riguardano Dio,la gente ci pensa prima di parlarne con altri! E' curioso come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente attraverso il Ciber-Spazio, mentre la discussione su Gesù è soffocata nelle scuole e nei posti di lavoro. E' CURIOSO, VERO?? Più curioso è vedere un cristiano così fervido la domenica, ma invisibile il resto della settimana. E' curioso che quando finisci di leggere questo messaggio, non senti la necessità di inviarlo a molti di quelli che sono nella lista d'email semplicemente perché non sei sicuro(a) di quello che loro credono o andranno a pensare di te. E' curioso che noi ci preoccupiamo di quello che la gente pensi, piuttosto di quello che DIO pensi di noi. Non ti trattenere, Invialo, devi solo copiare, incollare e pigiare Invio!!!... Dio continui a benedirti!

Wednesday, April 01, 2009

Compassione per i disabili ed emarginati:
Spazi e limiti nell'impegno sociale
Shalom carissimi,
concordo e pubblico quest'articolo estratto da una predicazione di Franco Liotti che appare qui per gentile concessione del predicatore. Per mettersi in contatto con Franco, scrivi a francoliotti@libero.it
P.S. visita i blogs dedicati all'Evangelo senza barriere www.evangeloaccessibile.blogspot.com e www.evangelonobarriere.blogspot.com
In Marco 16:15-16 il Grande Mandato "15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. 16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato." è espresso in maniera sintetica:
A) "Andate", (come in Matteo)
B) "Per tutto il mondo" (nessun popolo escluso)
C) "Predicate l'Evangelo a ogni creatura" (includendo disabili, emarginati vari, barboni, zingari, delinquenti, tossicodipendenti, bambini, militari, lavoratori, studenti, imprenditori, senza escludere alcuna persona)
D) "Chi avrà creduto...battezzatelo, chi non avrà creduto sarà condannato".
Questi passi indubbiamente sono alla base dell'evangelizzazione e sono anche quelli che forse telegraficamente ma incisivamente ci trasmettono (da parte del Signore) l'urgenza di annunciare a tutti l'Evangelo. Ma c'è un altro passo che vorrei segnalarvi e che naturalmente conoscete, è in Matteo 9:35-38. "Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne ebbe compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai. Pregate dunque il Signore della mèsse che mandi degli operai nella sua mèsse»." Questo passo ci offre uno spaccato di una giornata tipica di Gesù, infatti lo vediamo che andava in giro per città e villaggi predicando l'Evangelo (v. 35). Ma sempre questo versetto 35 ci fa vedere anche quello che potremmo definire il Suo impegno "sociale" verso i malati e i disabili che in questo caso esprime proprio nel guarire ogni malattia e infermità di chissà quante persone (vedi anche Giovanni 21:25). Il Signore Gesù nel fare ciò che ha fatto (cioè nel predicare l'Evangelo, nello sfamare migliaia di persone, e nel guarire tanta gente da malattie e da infermità) era motivato da qualcosa che purtroppo (oggi) non è più molto comune: la compassione (v. 36). La Sua compassione e il Suo amore per un mondo perduto lo hanno indotto a fare ciò che ha fatto, cioè dare la sua vita in sacrificio al nostro posto. Ma tornando alla compassione, essa che cos'è? "È il moto dell'anima che porta a soffrire dei mali altrui come se fossero i propri" (Diz. Garzanti della lingua italiana), ed è ovvio che una persona compassionevole - come lo è il Signore non rimane indifferente dinanzi ai tanti problemi del mondo. Invece oggi la compassione purtroppo è ormai rara nella chiesa piuttosto imborghesita di oggi, chiesa che spesso pensa più che altro al proprio benessere (locali sempre più accoglienti), chiesa che magari è in grado di organizzare anche delle mega-conferenze sui più svariati argomenti lasciando sovente le cose come stavano. Nel versetto 36 vediamo che Gesù "vedendo tutta quella gente ne ebbe compassione perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore". Ma da chi era composta tutta quella folla? Da uomini, donne, bambini, vecchi, malati, infermi (disabili), curiosi, e non di rado c'erano anche degli scribi e dei farisei. La gente seguiva Gesù per i motivi più disparati. E' ovvio che una folla tanto variegata aveva bisogni e necessità differenti. Questo spiega il perché Gesù a volte ha fatto dei discorsi solo istruttivi, altre volte ha spinto il suo uditorio a ravvedersi perché il regno dei cieli è vicino, mentre altre volte ha rimproverato o ha parlato duramente (agli scribi e ai farisei). Altre volte invece ha fatto miracoli o ha sfamato migliaia di persone (Matteo 14:13-21; 15:29-38). Insomma, di volta in volta il Signore si regolava (in base all'uditorio e ai suoi bisogni) come agire, cosa fare o dire, ma non è mai stato indifferente ai bisogni della gente. Al cospetto di tutta quella gente stanca, sfinita, somigliante a delle pecore (animale praticamente privo di ogni difesa e dal ridicolo belato), il Signore fece una realistica e tragica constatazione: queste persone sono senza pastore (cioè sono privi di una guida, sono privi di una protezione, sono alla mercé di qualunque mal'intenzionato che può approfittare di loro in qualsiasi modo e in qualunque momento), e la storia insegna che ci sono stati dittatori (Rider), filosofi (Nitzche) ma anche leaders religiosi che hanno manipolato e rovinato intere generazioni.
Allora Egli si rivolge in maniera quasi confidenziale ai suoi discepoli, dicendo (v. 37): "la mèsse è grande, ma gli operai sono pochi". In queste parole di Gesù non c'è sconforto ma un grande realismo. Infatti subito dopo diede la Sua soluzione a quella tragica situazione: "Pregate dunque il Signore della mèsse che spinga degli operai nella sua mèsse" (v. 38). Quindi la soluzione del Signore di fronte agli enormi bisogni di questa massa oceanica di gente da evangelizzare è la preghiera, preghiera da rivolgere al Padrone della mèsse affinché Egli susciti e invii altri operai nella sua mèsse.
Questo dovrebbe essere uno dei soggetti più costante e importante nelle riunioni di preghiera delle nostre chiese, ma è così? Un motivo per cui non farciamo regolarmente questa preghiera è perché forse abbiamo paura che il Signore possa chiamare proprio noi o qualcuno dei nostri cari nel campo missionario, lontano da noi? A questo punto vorrei che notassimo che nel capitolo 10 di Matteo il Signore Gesù riunisce i suoi discepoli, dà loro alcune disposizioni e istruzioni avvertendoli anche dei pericoli a cui andavano incontro e poi li manda in missione, una missione indubbiamente speciale, perciò li fornisce anche di "armi speciali": "diede ai discepoli potere di cacciare gli spiriti immondi, di guarire qualunque malattia e qualunque infermità...andando, predicate e dite: il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, guarite i lebbrosi e cacciate i demoni" (Matteo 10:1, 7, 8). Ora, i discepoli che ricevettero quel mandato da Gesù, portarono a compimento questa missione che Egli aveva affidato loro, sia nell'immediato che dopo la Sua ascensione al cielo. Infatti il libro degli Atti ci riporta alcuni episodi in cui quei discepoli (divenuti apostoli) andarono per il mondo predicando l'Evangelo e - nello stesso tempo - operando (con naturalezza) dei miracoli che Gesù faceva attraverso di loro (vedi Atti 9:32-43). Quindi: annuncio dell'Evangelo e opera (sociale) vanno di pari passo senza alcun problema, senza nessun compromesso! Ora, venendo a noi oggi, sappiamo bene che il Signore vuole servirsi di noi affinché il Suo Evangelo sia predicato dappertutto, e anche oggi (come allora) ci sono folle sterminate di persone stanche e oppresse (depresse), con mille problemi e molto spesso col corpo e la mente devastato da malattie e infermità varie. E cosa facciamo noi per tutta questa gente dai più disparati bisogni? Parliamo loro del Signore? Benissimo! Gli annunciamo il ravvedimento e la conversione a Cristo? Molto bene! Ma per trovare degli ascoltatori attenti (soprattutto se fisicamente o mentalmente sofferenti) dobbiamo anche sintonizzarci (cioè parlare e agire) in modo da essere comprensibili e credibili. Purtroppo oggi non siamo tanto comprensibili e non abbiamo una grande credibilità agli occhi del mondo dei non credenti perché non vogliamo correre il rischio di sporcarci le mani. Mi spiego meglio: noi abbiamo organizzato (in passato) campagne o riunioni evangelistiche con la speranza di vedere decine o centinaia di persone convertirsi a Cristo. A volte abbiamo visto dei risultati e altre volte non abbiamo visto alcun risultato. Probabilmente questo è dipeso dal fatto che abbiamo operato in maniera asettica, senza sporcarci le mani. Probabilmente in queste campagne evangelistiche abbiamo puntato (forse inconsciamente), sulla salvezza di persone di un certo successo, di un certo livello, magari di giovani sani e belli, su studenti, su operai, su professionisti, e tutto ciò va anche bene, ma non dimentichiamo che c'è una larga fetta di umanità costituita da vecchi (halzaimer, parkinson), malati, disabili, ciechi, sordi, zoppi, emarginati, barboni, ecc.... Pensate che nel mondo esistono circa 650 milioni di persone disabili. Nella sola Italia si contano almeno 2.600.000 persone affette da disabilità, cioè il 4,5% della popolazione (calcolo per difetto). Sempre in Italia si contano circa 350.000 ciechi e 60.000 sordi. Molti dei nostri disabili (2.600.000) sono letteralmente reclusi in case di riposo, ospedali, immobilizzati a letto nelle proprie abitazioni, spesso dimenticati da tutti, dalle istituzioni pubbliche ma anche dai parenti (leggasi: figli), e cosa fanno dalla mattina alla sera queste persone per le quali Cristo ha dato la sua vita? Si spengono in una solitudine, in un'amarezza e in un rancore che li consuma come una candela - a meno che (i più ''fortunati') non sono fuori di testa. A questo punto però noi dobbiamo porci una domanda: noi cristiani evangelici cosa ne facciamo di tutta questa gente (vecchi, malati, disabili, emarginati) che per la società (materialista, consumistica e non cristiana) non rende anzi è solo un peso, un pesante e oneroso fardello che sarebbe meglio eliminare, sopprimere - magari con una sorta di eutanasia? Queste persone malate, emarginate, dimenticate, non hanno anch'essi diritto di essere apprezzati, confortati, amati, di udire l'Evangelo? Dobbiamo avere (verso i disabili e gli emarginati in generale) lo stesso atteggiamento che i Galati ebbero verso l'Apostolo Paolo (Galati 4:14): "quella mia infermità corporale, che era per voi una prova, voi non la disprezzaste né vi fece ribrezzo; al contrario, mi accoglieste come un angelo di Dio, come Cristo Gesù stesso". Queste persone malate, emarginate, dimenticate, non hanno anch'essi diritto di essere apprezzati, confortati, amati, di udire l'Evangelo? Come far udire l'Evangelo a questa particolare e vasta massa di persone se non ci "sporchiamo le mani", se non dedichiamo loro il nostro tempo? Magari andando regolarmente a visitare una persona emarginata trascorrendo del tempo con lui, facendogli qualche commissione, imbiancandogli una stanza, o riparandogli un rubinetto che perde. Come farglielo udire l'Evangelo se se non andiamo da loro, se non ci sporchiamo le mani, se non facciamo una sana immersione nel sociale, nel volontariato? Tante associazioni di volontariato sono pronte ad accoglierci a braccia aperte, e ci porterebbero via poche ore alla settimana. Per un cristiano, impegnarsi nel sociale deve significare: "saper cogliere le opportunità che la vita ci offre quotidianamente, per mostrare a della povera gente l'operosità dell'amore di Cristo mentre si annuncia contemporaneamente l'Evangelo della grazia di Dio"! Del resto, quest'atteggiamento è anche in linea col pensiero dell'Apostolo Paolo che disse di "condursi da saggi approfittando delle occasioni, perché i giorni sono malvagi" (Efesini 5:15-16). E questo povero mondo c'è ne offre tante di occasioni, di opportunità, sta a noi saperle cogliere per glorificare e onorare Colui che ci ha salvati e che è divenuto il nostro personale Signore e Salvatore!!!