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Thursday, January 24, 2008

Risposta al post. del blog di Roberto Barnabe'
"e' utopia soffrire con gioia?"
Carissimo Roberto,
ho letto il tuo blog http://amoreevangelico.blogspot.com/ e i versetti che hai citato sulla gioia nella sofferenza, dato che l'argomento trattato mi tocca personalmente cerco di risponderti esponendo il mio pensiero con molta umiltà sapendo che e' un tema ampio,complesso, ma ci provo lo stesso, con il poco tempo e spazio a disposizione!
L'Apostolo Paolo, con i suoi scritti, ci fa' capire che: primo in questo mondo la sofferenza esiste non la si può' nascondere che Dio utilizza anche la sofferenza per arrivare a Cristo, per modellarci,per darci occasione di morire a noi stessi!
secondo che la sofferenza può essere la conseguenza di una lotta continua con con Satana soprattuto se si lavora per Cristo e si porta frutti per la Sua gloria.
terzo che l'apostolo Paolo ci insegna ad affrontare la sofferenza a combatterla e a vincerla! attraverso la preghiera e per mezzo della grazia del Signore.
Ma nella bibbia si evince anche che la sofferenza e' pur sempre una sofferenza anche per gli illustri Giobbe,apostolo Paolo,Giacobbe,Ezechiele e che l'Eterno e' un dio compassionevole (5 «Torna indietro, e di' a Ezechia, principe del mio popolo: "Così parla il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; 2Re:5 ) e che Gesù e' venuto ed e' morto per alleviarci e a guarirci dalle sofferenze quindi stiamo attenti a non trasformare la sofferenza in vanità (vedi il libro di ecclesiaste) poiché non si e' salvati per sofferenze ma per fede e per grazia ma soprattuto credo che la sofferenza non sia la volonta' ultima di Dio per l'uomo ma sia solo una conseguenza del peccato,una prova, una circostanza avversa, una scommessa (vedi Giobbe) un mezzo che Dio usa per riconciliarsi con l'uomo e per l'avanzamento del Suo regno. Quindi vi invito a non vantarsi e a dichiarare la propria sofferenza con umiltà (2 Allora Ezechia voltò la faccia verso il muro e pregò il SIGNORE, dicendo: 3 «SIGNORE ricordati, ti prego, che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi». Ezechia scoppiò in un gran pianto.2Re20:2,3) a non rassegnarsi all'afflizione e continuare a sperare in un Dio fedele che fa' miracoli!
Shalom a tutti noi.