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Monday, October 16, 2006

Occhi per "vedere" ALBANIA 14-18/06/06
cari amici,
E' passata ormai piu' di una settimana dalla mia visita alla comunita’ di disabili “fondacioni Zoti e do Shqiperine” (fondazione Gesu’ ama l’Albania) fondato da Gesina blauw circa 10anni fa’ a Marikaj vicino Tirana e ricordo ancora molto bene gli occhi pieni di gratitudine di quei cari fratelli e amici per aver portato un po' di compagnia e delle carozzine nuove.
Si perche' dal 14 al 18/06/06 ho avuto l'onore di partecipare alla spedizione/distribuzione organizzata da joni and friends onlus con un gruppo di ragazzi/e affiatati (grazie a Dio) dove abbiamo distribuito 120 carrozzine nuove, raccolte in Italia attraverso donazioni, una buona parte ai ragazzi/e e alle famiglie dei disabili del paese abituati a deambulare con stampelle occasionali, trasportati dai parenti o prima di allora da sempre rimasti fermi in un letto! una parte alla fondazione riparando e cambiando le loro vecchie carrozzine con altre nuovissime. Ricordo ancora la gioia che avevano Gesina, Aida,responsabili del centro, e i ragazzi e le ragazze disabili nel vedere i loro paesani venire alla comunita’ a ritirare le carrozzine, nel far conoscere la fondazione e Gesu’ (si’ perche’ con le carrozzine si regalava una copia del vangelo di Giovanni n.d.r. l’Albania e’ un paese musulmano) al loro paese. L’ impegno e la gioia dei ragazzi nel cantare, ballare (in carrozzina) nel centro di Marikaj davanti a una moschea. Ho ancora in mente quegli occhi pieni di speranza in Gesu’ nonostante provengano da storie passate di solitudine, abbandono (sto aspettando le loro testimonianze che pubblichero’ al piu’ presto) la loro fede il coraggio di testimoniare quello che Gesu’ ha fatto per loro superando le difficolta’ di vivere da disabile in un contesto pieno di “barriere architettoniche” tipo strade non asfaltate, mancanza di servizi ospedalieri di una coltura dell’ accoglienza e della tolleranza fra la gente del paese vivendo senza un futuro lavorativo. Eppure la loro semplicita’, fratellanza e gioia non puo’ che non farci rimanere insensibili a noi disabili Italiani Di quanta grazia il signore ci ha donato Perche’ Gesu’ ci ama. E’ stata una vera grazia per me vedere come Gesu’ puo’ trasfornre quello che e’ stata per me ed e’ per il mondo una maledizione (la carrozzina) in una benedizione per chi ha passato parte della sua vita senza muoversi autonomamente Così come Gesu’ si e’ fatto maledizione attraverso la croce per salvare ogni singola persona del mondo.
(Romani8:31-35)” 31 Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? 32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica. 34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi, 35 Chi ci separerà dall'amore di Cristo? Sarà l'afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada?” (Romani8:37-39) “37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati. 38 Infatti io sono persuaso che né morte né vita né angeli né principati né potenze né cose presenti né cose future, 39 né altezze né profondità, né alcun'altra creatura potrà separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore.” Ringraziando con tutto il cuore joni and friends per la missione, i fratelli missionari e i fratelli della fondazione:
Fondacioni Zoti e do shquiperine
Kutia postare 1435 PTT TIRANE-ALBANIA
Tel. e fax +355692503894 e-mail: zdsh@icc-al.org e-mail di Gesina: Gesina@planet.nl
Vi dedico questa storia/metafora trovata nel web e che grazie a Dio racconta perfettamente lo spirito che ho colto fra i disabili albanesi che spero si possa cogliere al piu' presto anche nella mia nazione. Dio vi benedica.

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale. A uno
dei due era permesso mettersi seduto sul letto per un'ora ogni pomeriggio, per
aiutare il drenaggio dei fluidi dal corpo. Il suo letto era vicino all'unica
finestra della stanza.L'altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Dopo alcuni
giorni i due uomini fecero conoscenza: parlavano per ore delle loro mogli, della
loro famiglia, della casa, del lavoro, del servizio militare e dei viaggi che
avevano fatto. Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra
avendo la possibilità di sedersi, passava il tempo raccontando al suo compagno
di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L'uomo
nell'altro letto cominciò così a vivere per quelle singole ore nelle quali il
suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo
esterno!!La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i
cigni giocavano nell'acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche
giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore
e c'era una bella vista della città in lontananza...Mentre l'uomo vicino alla
finestra descriveva tutto nei minimi dettagli, l'uomo dall'altra parte della
stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena.In un caldo pomeriggio l'uomo
descrisse una parata che stava passando. Sebbene l'altro uomo non potesse
sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente, così come l'uomo
gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l'infermiera
del turno di giorno portò loro l'acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita
dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L'infermiera
diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non
appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto
vicino alla finestra. L'infermiera fu felice di fare il cambio e dopo essersi
assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l'uomo si
sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e
si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si
affacciava su un "muro bianco".L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva
avere spinto il suo amico, ora morto, a descrivere delle cose così meravigliose
al di fuori da quella finestra. L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non
poteva nemmeno vedere il muro! "Forse, voleva farle coraggio" -disse-.
A volte ci troviamo in mezzo alle difficoltà: prove nella salute, in
famiglia, economiche... Come ci comportiamo? Reagiamo?Spesso non facciamo altro
che vedere più "nero" di quello che realmente è e come ciechi camminiamo, anzi,
brancoliamo nel buio!Ovviamente, grazie a Dio, non è per tutti così e certamente
dipende anche dall'entità della difficoltà. Ciò che però è fondamentale in
queste circostanze, è chiedere aiuto al Signore.Lui non è sordo o cieco e anzi
al contrario... "Gli occhi dell'Eterno sono sui giusti, e i suoi orecchi sono
attenti al loro grido... i giusti gridano e l'Eterno li ascolta e li libera

da
tutte le loro sventure" (Salmo 34:15,17)

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